La pagella di Rebel della terza serata del Festival

Arrivati alla terza serata le canzoni ormai le sappiamo, più o meno tutte, e abbiamo anche imparato durante quali esibizioni alzarci dal divano per fare altro. Tipo andare in bagno, bere, mangiucchiare qualcosa, o semplicemente assopirci un attimo.

Ogni anno però con Sanremo è sempre la stessa storia: ci si lamenta sempre per la durata. E in effetti QUANTO CAZZO DURA???

Ma non è una questione di durata, quanto di scaletta. Come puoi mettere Saviano alle 22:30 e la carabiniera che racconta del sventato suicidio all’1? E il monologo di Drusilla all’1:30? Non ha senso.

Drusilla Foer voto 10. Finalmente una donna in grado di tenere il palco con tantissima ironia, intelligenza ed eleganza. Fantastica quando si è messa la maschera di Zorro e ha detto “avevano paura di un uomo vestito da travestita e mi sono travestita”.

Voto 100 per la bestemmia scampata. Drusilla si toglie i baffi da Zorro e le scappa un Dio Crist… per fortuna è riuscita a trattenerla. Vai Drusilla sei tutti noi. Neanche Salmo avrebbe saputo fare di meglio.

Ma Drusilla è riuscita anche a dare una bella stoccata alla Zanicchi, che già nel pomeriggio, ospite a La Vita in Diretta su Rai 1, era dubbiosa sul fatto che fosse un uomo o una donna e che ieri sera ha alluso che avesse “diverse cose più di lei”.

9 a Cesare Cremonini che avrebbe potuto cantare fino alle 8 del mattino se non lo avessero interrotto.

Mettetelo in gara e facciamola finita.

Un 10 al cameraman che è caduto durante l’esibizione di Cremonini. Uno dei momenti migliori della serata.

10 a Orietta Berti. Se per le ultime 3 edizioni del Festival non si è parlato d’altro che dei look di Achille Lauro, quest’anno la regina è Orietta. Dopo l’outfit coronavirus, il completo firmato Poltrone e Sofà, per la terza serata Orietta si veste da gallina. Ora era un Pokemon?

E i cantanti?

Achille Lauro ormai non stupisce più. Forse non ha neanche più voglia di farlo.

Massimo Ranieri, Iva Zanicchi e Gianni Morandi sempre al top. Ok, magari le canzoni non sono nelle nostre corde, ma hanno 229 anni in tre, voci spettacolari e energia da vendere. Chapeau.

Grande Irama vestito da Piero Pelù, e applausi anche al megafono di Giusy Ferreri. Un giorno forse capiremo a cosa servisse davvero. Per ora resta un no sense.

La quota dance è servita da La Rappresentante di Lista con tanto di balletto annesso, Chimica della Rettore e Ditonellapiaga e lui DARGEN D’AMICO, che oltre ad essersi evidentemente vestito al buio, ha fatto mettere gli occhiali da sole a tutta l’orchestra. Ma il mantra è solo uno: con il culo ciao ciao, fottitene e balla, chimica chimica.

Grazie Sangiovanni che ci hai regalato a febbraio la hit dell’estate, così ci portiamo avanti. E grazie ad Rkomi per non aver rappresentato nè il rap nè l’urban e per non essere neanche un grande ballerino.

Highsnob e Hu sono sempre più affiatati e convincenti. Darei 10 all’abbraccio finale, mi fa venire voglia di abbracciarli anch’io.

Mi resta solo una domanda: dobbiamo davvero aspettare sabato notte per scoprire il vincitore o possiamo far vincere Mahmood e Blanco ora e tornare alle nostre vite?

Lascia un commento