La pagella delle uscite settimanali

6.5 a Lovesick di Tredici Pietro e Lil Busso

Non è male questo joint album, innanzitutto perché i due protagonisti sono estremamente complementari a livello artistico e legati da una profonda amicizia, elementi questi che si percepiscono in tutte le 8 tracce e in particolare nella title track.

Amore e sesso, rapporti finiti e occasionali sono questi gli argomenti del disco, analizzati e raccontati in modo semplice, allegro, spesso e volentieri sfacciato, a volto troppo esplicito, ma che riflettono benissimo le vicissitudini di due ragazzi poco più che 20enni.

Lovesick non è uno di quei dischi che ti fa dire wow, o che resterà nella storia, ma sicuramente è buon progetto.

6.5 a Deviazioni di Junior Cally

Junior Cally è maturato parecchio, lo si percepisce nei testi, nei racconti e nel fatto che ha deciso di non abbracciare nessuna moda del momento, ma di portare qualcosa di intimo e personale. Molto personale.

Deviazioni è un disco cupo, una sorta di diario nel quale JC ci butta dentro i suoi pensieri, le sue paure, le ansie e le speranze per il futuro. Con tanto di racconti di storie finite e tormentate, dediche al fratello, il disturbo ossessivo compulsivo di cui soffre, la provincia come senso di appartenenza e fratellanza e infine una dedica a una persona speciale che lo ha aiutato a ritrovare la voglia di andare avanti. In tutto questo tormento c’è spazio anche per momenti più leggeri, come Le amiche sceme, brano assolutamente mediocre e Prison Break che ci riporta un po’ il JC del 2017, esplosivo e diretto.

7 Dentro la mia mente di Mistaman

È un disco bello denso, ma anche intimo e irriverente, ma estremamente hip hop.

Come hip hop sono i giochi di parole usati da Mista, con tutte quelle chiavi di lettura che ti servono più e più ascolti per coglierli, con testi e attitudine che esulano dallo stereotipo del rapper, dalla strada, dalle donne, dai soldi e dal ghetto, da quello che siamo soliti ascoltare insomma, ma che ci porta al rap fatto per rappresentare la realtà anche con immagini e immaginari insoliti, ma assolutamente originali.

È un classico, forse non contemporaneo perché è ben lontano dai trend del momento, ma sicuramente è un disco solido, completo e rap.

7 a X2 Deluxe di Sick Luke

Sick Luke è uno dei producer migliori degli ultimi anni e su questo credo che siamo tutti d’accordo, ma quello che emerge nel suo primo progetto discografico è la capacità di far entrare gli artisti nel proprio mondo, creare collaborazioni inedite e suoni sui quali molti artisti coinvolti non si erano ancora cimentati e il tutto risulta omogeneo e non forzato. Non è una playlist, è un bilanciamento perfetto tra suoni e stile dei vari artisti.

X2 si arricchisce di 6 nuovi brani ed inedite collaborazioni e vede la partecipazione di bnkr44, Bresh, Capo Plaza, Gemitaiz, Giorgio Poi, J Lord, Lil Kvneki, Mara Sattei, Massimo Pericolo, Paky, Radical, Rhove, Side Baby, Tananai, Thelonious B., Tony Effe, Zyrtck.

Abbiamo già una hit, ovvero Audì con Rhove e Capo Plaza, ma abbiamo anche una sorta di ritorno al 2016 in Nella casa di Dio e Mary Poppin e poi Tananai con i bnkr44 che è forse la combo piu assurda del progetto.

7.5 a Sete di Mezzosangue

Bentornato cazzo, ma davvero!

Sete è un brano strano, molto corto, ma altrettanto emozionante e emozionale, che ti cattura e stravolge con la sola forza del suono e del flow di Mezzosangue, che ci ha dato un piccolo assaggio del suo nuovo omonimo disco in uscita il 16 dicembre e ha tutta l’aria di essere un concept album davvero potente e denso.

7 a Io sono solo di Il Ghost

Il singolo si sostiene su un beat dal carattere attuale e dai richiami internazionali prodotto da Frisio, che rispetto alle sonorità boom bap del precedente riporta Il Ghost a sperimentare sul sound con una scrittura sempre ricca di immagini, a conferma della capacità di adattamento dell’artista su tappeti sonori diversi.

È un bel pezzo, sia per il ritornello che risulta incisivo al punto giusto, sia per il testo, cupo ma d’impatto nel quale trova anche spazio una piccola citazione a Fabri Fibra.

5.5 a Paura e Soldi di Boro Boro

Boro Boro prova a rendere omaggio a Fragili dei Club Dogo e nonostante la presenza di Don Joe alla produzione, il risultato è assolutamente mediocre, per non dire che fa schifo.

Perché se teniamo il ritornello e il beat ovviamente spaccano, ma le strofe e il flow di Boro Boro sono pessimi. Certe canzoni non andrebbero toccate, soprattutto se non si hanno le skills per farlo.

5 a Shawty di Yung Snapp ft. Anna

Se fossimo a X Factor direi per me è no. Ma no no no no.

Tipico esempio di lagna trap fatto pure male. Yung Snapp non è neanche male, ma qui è pessimo. Tra lui e Anna, che di solito nella sua mediocrità riesce comunque ad essere energica, non so chi sia più noioso. Forse l’intenzione era quella di fare una hit un po’ melodica, ma il risultato è uno di quei brani che ti fanno venire il mal di stomaco.

Trovi tutte le altre uscite della settimana qui.

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