La pagella delle uscite settimanali

6 a Icon di Tony Effe

Pensavo peggio, ma devo dire che Tony Effe mi ha stupita e che ha dimostrato un certo miglioramento rispetto al disco precedente. Sicuramente gran parte del lavoro e della buona riuscita del disco è merito dì Drillionaire, che ha curato la produzione musicale e artistica. 17 tracce, 15, se togliamo la hit estiva dello scorso anno con Emma (Taxi Sulla Luna) e Boss, sono decisamente troppe per uno come Tony Effe e anche per un ascoltatore, quindi ben venga la lunga lista di featuring (Sfera Ebbasta & Geolier, Simba La Rue, Lazza & Capo Plaza, Ghali, Bresh & Tedua, Side Baby & Pyrex, Guè, Rose Villain) che stemperano un po’ il progetto e danno una ventata d’aria fresca, anche perché Tony Effe, a parte qualche citazione a Guè, a Fibra, al suo passato con la DPG, è molto ripetitivo negli argomenti e nel modo di raccontare.

Certo, un numero così elevato di ospiti farebbe pensare a un tentativo di macinare numeri e streaming, della serie “una o l’altra diventerà una hit” e in effetti è proprio quello che penso. Di hit ce ne sono almeno un paio, Pillole e Honey sono in questo senso le candidate, ma ci sono anche momenti nostalgici (per i fan della DPG) con Side e Pyrex in Lap Dance, un’ottima combo con Rose Villain in Balenciaga e un Guè sempre in forma smagliante in Demon Time e un omaggio al passato che non ti saresti aspettato da Tony Effe. Nel brano Particolari Sporchi riprende il campione di Tu Corriil successo rap anni 2000 dei Gemelli Diversi.

7 a Trueno di Stabber

Non è un disco facile nè immediato e non è un disco per tutti, soprattutto perché è ricco di generi musicali diversi, che alla fine uniscono le varie sfaccettature di Stabber, ma che rendono anche Trueno un progetto di difficile collocazione.

Basta guardare la lista degli ospiti (DANNO, CRAIM, NOEMI, NITRO, GEMITAIZ, ANGELINA MANGO, YUNG SNAPP, VENERUS, MIRAA MAY, COEZ, ANNALISA, SALMO, JOHNNY MARSIGLIA, ALBOROSIE, J LORD, GINEVRA, LAILA AL HABASH, GAIA, NOYZ NARCOS, DARRN) per rendersi conto che c’è davvero di tutto e di più dentro, ma la capacità di Stabber è quella di creare coppie inedite e farle spaccare.

Trueno è un buon progetto, fatto bene, molto ben curato di ottima qualità, ma onestamente non credo possa avere un gran successo.

7 a Fuoco Sacro dei Cor Veleno

13 tracce che celebrano i cinquanta anni dell’Hip Hop così come la sua evoluzione in Italia. Un viaggio dagli anni ’90 ad oggi, tra boomdap 2.0 e sperimentazioni jazz e hardcore, con tocchi di drill e cumbia colombiana, e riferimenti alla tradizione cantautorale. L’Hip Hop ha compiuto cinquant’anni ma non li dimostra. È un genere che è riuscito a rinnovare la sua
contemporaneità grazie alla capacità di sintetizzare come pochi altri l’urgenza espressiva delle generazioni che abitano
ogni angolo del globo e raccontare le storie della Strada, le illusioni infrante ma anche la forza di chi la abita.

È un album ricco di featuring: da leggende come Inoki, Colle der Fomento e Fabri Fibra, ad alcuni dei nuovi protagonisti Nayt, Franco 126, Willie Peyote e Mostro, talenti emergenti come Ele A, Ugo Crepa e Klaus Noir fino alle gaitas di Marlon Peroza.

La produzione di Squarta e Gabbo esce da qualsiasi concetto di comfort-zone, superando le convenzioni della musica
contemporanea e alimentando quel Fuoco Sacro che brilla sin dall’esordio dei Cor Veleno e continua ad essere energia
cosmica e terrena insieme.
Ogni traccia una storia, ogni brano è alternanza di ombre e luci che l’ascoltatore potrà filtrare attraverso le proprie emozioni.

6.5 a Non la sopporto di Papa V feat. Artie 5ive

È una hit fresca, provocatoria, fatta per far ballare e divertire, senza troppe pretese.

Prodotto da Fri2, il brano mostra indubbiamente una grande sintonia tra Papa V e Artie 5ive e un lato meno cupo e street di entrambi gli artisti.

5.5 a Junkie Spiderman di Drefgold

Dopo Prova del 9 con Tony Boy e Mr. Komparema Drefgold ci prova di nuovo con questo singolo in cui ancora una volta non dice niente e non lo dice neanche bene.

Il brano all’inizio non è neanche male, ma già arrivati al minuto risulta di una noia mortale.

Onestamente vorrei dire una cosa: perché non lascia perdere? Rappare non è obbligatorio come il militare (come diceva Fabri Fibra), che poi neanche il militare non è più obbligatorio, quindi figuriamoci fare musica.

6.5 a Io speriamo che me la cavo di Warez feat. Clementino

È la dimostrazione che quando sai rappare puoi fare di tutto, anche un brano super ironico come questo.

Io speriamo che me la cavo è un vero e proprio inno alla resilienza e alla forza dello spirito positivo di fronte alle avversità della vita. Il titolo, tributo e citazione alla celebre opera cinematografica di Lina Wertmüller interpretata da Paolo Villaggio, rispecchia il messaggio dei versi dei due artisti: la migliore arma contro la negatività è la capacità di saper abbracciare una visione ironica e ottimistica dell’esistenza.

La produzione firmata dal giovane LDO, mischia influenze rap ed elementi distintivi del reggae ed è la perfetta cornice per le barre dei due protagonisti.

Trovi tutte le altre uscite della settimana qui.

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