La pagella delle uscite della settimana

7 a L’ultima poesia dí Geolier feat. Ultimo

In quello che sembra essere il sequel naturale di “I P’ ME, TU P’ TE”, il flow di Geolier traina l’anima cantautorale di Ultimo, tanto da portarlo a registrare la sua voce per la prima volta in napoletano, omaggiando così la città che il cantautore romano ha più volte definito la sua seconda casa, Napoli.
Il risultato è un brano intenso – prodotto da Takagi & Ketra -, pop, emozionante, coinvolgente, delicato e dolce amaro. L’intesa tra Geolier e Ultimo è incredibile, sembra quasi che non sia la prima volta collaborano da quanto sono in sintonia.

6.5 a Town di Rondodasosa

Non male questo nuovo singolo di Rondo, che anticipa il suo nuovo progetto, Blue Tape.

Onestamente lo preferivo sulle produzioni di Nko, ma devo dire che la produzione di Rivreck è davvero buona e dà un sapore diverso al racconto di Rondo, che più o meno è sempre lo stesso.

Il brano è un viaggio attraverso le strade oscure e le tentazioni di Milano, elementi che si legano fortemente all’immaginario di Rondodasosa, ma a cambiare questa volta è il flow di Rondo, che ha fatto un piccolo salto di qualità rispetto ai brani precedenti.

6.5 a Zig Zag di Rhove

Questo è il tipico brano in stile Rhove.

Zig Zag è una hit già dal primo ascolto, un banger in cassa dritta come quelli che hanno reso popolare Rhove. La produzione poi devo dire che è molto ben curata con un mix di ritmi tribali e africani, che rendono il brano perfetto per far ballare.

6 a Bad Bitch di Side Baby feat. Niky Savage

Prodotto da Andry The Hitmaker, il nuovo singolo di Side Baby è un banger nato per far tremare gli impianti dei club. Su un tappeto sonoro perfetto per le loro inclinazioni, sia Side Baby che Niky Savage si lasciano andare a una serie di barre ricche di autocelebrazione, provocazione e omaggi reciproci, con un ritornello che sin dal primo ascolto si fissa in testa.

Devo dire che dopo la collaborazione con Diss Gacha, Side Baby è tornato con un singolo di impatto, cupo e cattivo se vogliamo, con un beat potente, che però poteva essere esaltato e sfruttato meglio.

6.5 a I can fly di Icy Subzero

È un banger costruito sull’autocelebrazione e sugli stereotipi più potenti del gangsta rap, quindi niente di nuovo, ma a colpire è il beat, che vede un mix di sonorità urban reggaeton e che risulta molto incalzante. Devo dire che questa è una delle migliori versioni di Icy Subzero.

4.5 a Biblioteca di Low Red feat. Nerissima Serpe

Come prendere un featuring di Nerissima Serpe e buttarlo nel cesso.

È un brano dalle sonorità e dal mood cupo, con uno storytelling inesistente, barre oscene e un testo penoso. È il tipico brano che quasi ti penti di aver ascoltato. Ed è un peccato perché Nerissima Serpe è molto bravo e anche Low Red non è male, ma qui hanno toppato.

6.5 a +++! di Diss Gacha

Niente da dire, Diss Gacha ha uno stile unico. Ha un modo di rappare, un flow e un linguaggio che si distinguono in modo particolare e che sono assolutamente riconoscibili e nel suo nuovo singolo dà il massimo. +++! è un brano per certi versi strano, quasi totalmente rappato alla Diss Gacha, con un beat che resta in secondo piano per far esaltare al meglio le sue parole (che spesso non si capiscono neanche) e il suo flow diretto.

All’interno del singolo Diss Gacha fa anche un annuncio: “…lavoriamo, uh uh come Stakanov, disco pronto, sono in sala partoquindi date gas o il cordone non lo taglio, accaparrando tutto il raccolto che abbiamo sudato”.

5.5 a Tony Soprano di Rasty Kilo

Di per sé non è male il nuovo singolo di Rasty Kilo, sempre mega street, crudo e cupo, ma alla fine sono anni che fa sempre la stessa cosa. Per carità, almeno è real, ma a una certa si può anche cambiare un po’ il racconto e scrollarsi di dosso l’immaginario del crimiale a tutti i costi.

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