Quando la regina Elisabetta ha aiutato Snoop Dogg
1994, Snoop Dogg avena solo 23 e un album, Doggystyle uscito l’anno prima e lui si faceva ancora chiamare Snoop Doggy Dogg. Si trovava in Inghilterra, era accusato di omicidio, coinvolto nella morte di Philip Woldemariam e rischiava una condanna all’ergastolo.
Snoop Doggy Dogg era la punta di diamante della Death Row Records ed era in procinto di fare la storia dell’hip-hop con il suo album “Doggystyle”. Philip Woldemariam, invece, era un giovane gangster di origine etiope, appartenente ad una gang (i By Yourself Hustlers) affiliata ai Crips dell’area di Miracle Mile di Los Angeles.
Era agosto 1993, Woldemariam, che aveva 22 anni, si trovava, armato fino ai denti, a Woodbine Park, quando un pick-up, con a bordo Snoop Dogg e due membri della security della Death Row Records, hanno iniziato a costeggiare l’area. Woldemariam minaccia Snoop Dogg che non avrebbe dovuto trovarsi in un’area gestita da una banda rivale, McKinley Lee abbassa il finestrino e punta la sua arma contro Woldemariam, che prova a scappare, ma viene ucciso.
Il rapper si consegna alle autorità, era coinvolto in un omicidio, nonostante non avesse premuto il grilletto. Il processo è stato lungo, ma grazie all’abilità dei suoi legali, è stato prosciolto.
Nel periodo del processo va in Inghilterra per una serie di concerti, ma l’accusa di omicidio pende ancora sulla sua testa, per fortuna in sua difesa è intervenuta la regina Elisabetta.
A raccontare come la regina lo abbia aiutato è stato Snoop Dogg stesso in un’intervista.
“Volevano espellermi dall’Inghilterra, un giornale titolò pure ‘Cacciate via questo cattivo bastardo’.
In quel periodo mi stavo difendendo dalle accuse di omicidio, ero in Inghilterra a fare dei concerti e sai chi è arrivata in mia difesa? La Regina.
Elisabetta II ha detto: ‘quest’uomo non ha fatto niente nel nostro paese, quindi può restare’ e quando parla la regina, tutti si inchinano.”