Perché un featuring con un artista internazionale ci esalta ancora?

La notizia di oggi è questa: nel nuovo disco di Diss Gacha in uscita domani (31 maggio) ci sarà anche un brano che vede la collaborazione di Wiz Khalifa, Mississippi.

L’annuncio è arrivato ieri sera durante l’evento organizzato da Diss Gacha per l’uscita di Cultura Italiana e oggi sono tutti entusiasti di questa collaborazione con Wiz Khalifa. Per carità, stiamo parlando di Wiz Khalifa, mica di uno a caso, e capisco che per Diss Gacha sia un colpaccio, ma perché queste collaborazioni ci esaltano ancora?

Diss Gacha non diventerà una star negli USA per questo, non andrà sul palco del prossimo concerto di Wiz Khalifa a cantare Mississippi e lui non verrà al suo, anzi, molto probabilmente, dopo essersi fatto pagare una cifra esorbitante per la strofa, avrà già dimenticato il nome di Diss Gacha.

Inoltre, al punto in cui il rap italiano è oggi, non ha più bisogno di questi mega ospiti internazionali, pagati migliaia di dollari, che non sanno neanche chi tu sia, per spaccare. Abbiamo tantissimi artisti che spaccano, lo stesso Diss Gacha ha sempre dimostrato di avere uno stile unico, non abbiamo bisogno di questi specchietti per le allodole per far credere di essere dei big e di essere internazionali.

Abbiamo dimenticato quando Sfera Ebbasta ha collaborato con Quavo nel 2018? Di come quel featuring è stato esaltato da tutti come se rappresentasse una svolta epocale e di come Quavo avesse ignorato totalmente la cosa?

Sono pochi i featuring con un grande artista internazionale nati da una reale conoscenza e stima reciproca, il resto sono solo frutto di contratti tra etichette.

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