Le critiche di Gemitaiz ed Ensi sulla morte di Silvio Berlusconi

Come tutti sappiamo, ieri (12 giugno) è morto all’età di 86 anni Silvio Berlusconi, noto sia per il suo impegno politico, che imprenditoriale, ma anche spesso e volentieri al centro di svariate polemiche e processi. Tanto che la BBC lo ricorda con questo tweet “Silvio Berlusconi, l’ex premier italiano che si è ripreso da scandali sessuali e accuse di corruzione, è morto a 86 anni”.

Sono stati ovviamente tantissimi i messaggi di cordoglio per la morte di Berlusconi anche da parte del mondo della musica. Molti rapper, tra cui Sfera Ebbasta, Lazza, Geolier, Tony Effe, Rondodasosa e Fred De Palma, hanno dedicato un pensiero alla morte di Berlusconi. Chi lo ha definito un goat e chi semplicemente ha condiviso la notizia con l’emoji della colomba.

Non sono stati dello stesso avviso Gemitaiz ed Ensi. Gemitaiz ha subito commentato con un perentorio alleluia, per poi condividere i vari reati di cui è stato accusato l’ex premier nel corso degli anni.

Ensi, invece, si è rivolto ai colleghi rapper scrivendo “una lacrima per ogni rapper che spenderà una buona parola su Silvio oggi.con eterno disprezzo.

Firmato: la NOSTRA musica”.

È anti hip hop rendere omaggio alla morte di Berlusconi?

Sì. Assolutamente sì. È la cosa meno hip hop che un rapper possa fare, perché va proprio contro quella cultura su cui il genere si basa. Come diceva Dani Faiv “il rap è nato criticando Berlusconi e ora i rapper sono Berlusconi”. Ma come dice Marracash “se non c’è cultura non c’è appropriazione culturale”.

Da una parte sembra quasi la corsa al voler esprimere cordoglio su ogni personaggio che muore, quasi come se fosse doveroso per un personaggio famoso condividerlo, altrimenti sei out, non sei sul pezzo.

D’altro canto scrivere alleluia come ha fatto Gemitaiz è di cattivo gusto. Al di là del credo politico, di quello che Berlusconi possa aver fatto di male nella sua carriera, resta comunque una persona che ha dato migliaia di posti di lavoro con le sue aziende e che ha persone care ed amici che oggi piangono la sua scomparsa.

Forse in casi come questi, dove il personaggio in questione è estremamente divisorio, la posizione giusta sarebbe stata quella di astenersi dal commentare, tacere ogni tanto non guasta, anche se per fortuna vige ancora la libertà di parola.

Lascia un commento