La lettera che Baby Gang ha scritto alle Iene dal carcere

Da qualche settimana Baby Gang è detenuto nel carcere di Busto Arsizio. Prima ancora era agli arresti domiciliari, dopo essere stato condannato a 5 anni di carcere per la sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via Tocqueville a Milano dove sono rimasti feriti due uomini. A gennaio Baby è stato accusato di aver sparato a un suo amico, rimasto ferito con un “colpo di arma da fuoco alla gamba sinistra”.

Nel frattempo gli è stato concesso di pubblicare un disco, girare un videoclip, uscire per andare in studio di registrazione e di continuare in parte la sua attività artistica.

Dal carcere Baby Gang ha fatto sapere di aver iniziato lo sciopero della fame a causa dell’ingiustizia che a suo avviso sta subendo.

Ha anche scritto una lettera a Nicolò De Vitiis, in arte divanoletto delle Iene. Nella lettera, Baby Gang parla ancora una volta di ingiustizia e di un sistema corrotto che si sarebbe accanito contro di lui.

Nel servizio, andato in onda ieri sera (14 maggio) alle Iene, sono intervenuti diversi esponenti della scena rap, tra cui Fabri Fibra, Marracash, Geolier, Ernia, Lazza e Guè e tutti hanno espresso solidarietà a Baby Gang, che sarebbe stato incarcerato ingiustamente per due foto pubblicate sui social.

Non solo, sempre nel servizio, è stato mostrato il video integrale dell’aggressione avvenuta nel 2022 in Via Toqueville a Milano e per la quale Baby è stato condannato a 5 anni di carcere e Simba La Rue a 6. Le Iene hanno ripercorso anche la vita di Baby Gang, che ha vissuto davvero la strada, ha mangiato in strada e ha conosciuto solo quella realtà e la galera. Certo, con un vissuto del genere è difficile uscire puliti e santi, ma questo continuo vittimismo non porta da nessuna parte.

Dal servizio emerge che in un certo senso Baby Gang è stato “incastrato” per qualche cavillo e che gli sono stati contestati anche gli oggetti usati nel videoclip di Guerra, come le armi e la marijuana. Questo è assurdo. Si tratta comunque di oggetti di scena, così come il carro armato presente nel video, e si tratta comunque di un genere musicale che spesso e volentieri utilizza questi “oggetti”.

Quindi di fatto gli è stato contestato l’utilizzo dei social, che avrebbe usato però il suo manager e questi oggetti di scena. Ecco, Baby Gang sarebbe in carcere per questo.

Va detto, però, che in certo senso gli è andata pure di lusso che con una condanna di 5 anni era agli arresti domiciliari, che ha potuto continuare a fare musica e che ha potuto pubblicare un disco. Va da sé che se sei agli arresti domiciliari non sei in vacanza e non puoi fare come ti pare. Ci sono delle regole e vanno rispettate, se non le rispetti finisci dentro. Se vivi nell’illegalità, finisci dentro e la colpa alla fine è tua. È inutile fare la vittima quando alla fine, nonostante abbia avuto una grande occasione con la musica, abbia deciso più volte di continuare a delinquere, dando poi la colpa alla giustizia che si sarebbe accanita contro di lui.

Ricordo che persino Rondodasosa a un certo punto ha smesso di fare “cazzate” e si è dedicato alla musica. E ricordo che Shiva, che è agli arresti domiciliari e non può pubblicare musica e usare i social, non pubblica musica e non usa i social. Baby Gang ha continuato a fare quello che voleva, ha chiesto e ottenuto permessi, forse credeva di poter fare il bello e il cattivo tempo anche se agli arresti domiciliari, poi, però, viene “punito” e che fa? Piange. E allora tutti “povero Baby Gang nelle grinfie di un sistema corrotto” e sempre “free Baby”.

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