La pagella delle uscite settimanali
7.5 a Armageddon di Ketama 126.
È forte Ketama perché è uno di quegli artisti che resta sempre fedele a se stesso, non segue le mode e le tendenze del momento, fa il suo e continua a farlo decisamente bene. Armageddon è molto vicino a Kety per i suoi beat cupi e per il dolore e l’inquietudine che traspaiono nelle rime. Ma è anche un disco figlio di due anni di pandemia. Due anni che sono stati incerti e cupi per tutti, nei quali le emozioni raccontate da Ketama 126 le abbiamo vissute tutti.
Ed è qui che nasce il concetto di Armageddon, non tanto inteso come apocalissi, ma quanto come se ogni giorno potesse essere l’ultimo. Detta così però sembra che il disco sia una mazzata nelle palle, in realtà no. È sicuramente un progetto intimo e riflessivo, che si alterna tra gioia e dolore. Con riferimenti alla morte e all’autodistruzione, ma anche con tanta consapevolezza.
Brani, barre e rime raccontano la vita di Ketama e le sue esperienze, con Roma che fa da sfondo al suo vissuto e al suo presente sia nei momenti positivi che negativi.
Il disco è prodotto da Ketama stesso e da Nino Brown, Drone126, Il Tre Beats, GFERRARI, Night Skinny, Kamyar, Toxicismad e Baby Pantera.
Tracce da skippare? Io almeno per il primo ascolto non ne skipperei nessuna.
6.6 a Hustle Mixtape di Capo Plaza.
Fare meglio di Plaza era un gioco da ragazzi e infatti questo progetto ci mostra un Capo Plaza in ottima forma e con le idee chiare. Vuole portare la sua musica a un livello internazionale, prettamente europeo. E per farlo sceglie solo ospiti stranieri. Abbiamo la star francese Gazo, Koba LaD, Leto, giovane rapper che si è fatto notare già dai suoi freestyle e Russ Millions, uno dei protagonisti della drill. Hustle Mixtape si distacca dalla solita trap di Capo Plaza e vira verso una drill francofona, paese al quale l’artista si è spesso e volentieri ispirato.
È una drill cupa dove fanno capolino gli stessi argomenti di sempre: il blocco, ostentazione, lusso, donne, gioielli, soldi, alcolici, auto, droghe, mostri ed è anche un progetto parecchio ripetitivo. Forse ascoltarlo per due volte consecutive è un po’ troppo. Ma c’è un brano, Capri Sun, un brano da club, che sicuramente è la hit del disco.
7 a Faiv di Dani Faiv.
Non è chiara quale strada artistica voglia prendere Dani Faiv. Del resto ha cambiato così tanti mood nella sua carriera che di certo c’è solo che ogni suo disco è sempre imprevedibile. Un po’ come Picasso che aveva i suoi periodi di vari colori. Dani Faiv in Faiv sperimenta ancora una volta e può sembrare che lo faccia perché non sappia cosa fare per piacere o raccimolare pubblico, e magari è anche così, ma qualsiasi sia il motivo in Faiv lo fa bene.
C’è una parte dove resta fedele alla sua comfort zone, c’è il feat con Gemitaiz, ma ci sono anche le collaborazioni con M¥SS Keta e Drast degli Psicologi. E forse è proprio How To là hit del disco e il brano che non ti saresti aspettato da Dani Faiv.
7 a Nostalgia di Blanco.
Blanco è bravo, niente da dire. È sicuramente il nome del momento e se lo merita. È carino, giovane, bravo e Nostalgia è una hit fin dal primo ascolto. Ti cattura, ti strugge e ti fa cantare. MA è sempre la stessa cosa. Sembra sempre che sia lì a piangere, a struggersi e per quanto sia bravo, a una certa può anche stufare.
7 a Cagn Marcia di Vettosi.
È qui Vettosi e non ha intenzione di andare da nessuna parte. Il percorso fatto finora gli dà ragione. Quando cresci con la fame negli occhi non ti fermi finché non hai raggiunto i tuoi obiettivi e il giovane rapper napoletano lo sa ed è pronto più che mai ad affrontare nuove sfide. In questo senso il brano suona proprio come una dichiarazione di intenti.
6.5 a Niente da perdere di Shiva.
Questa volta Shiva non ci parla di strada, gang, spaccio, non manda frecciatine a Rondo, ma ci porta una canzone intima e romantica senza piangere e senza essere lagnoso.
5.5 a Polka 3 di Rosa Chemical.
Delle tre Polka questa è decisamente la peggiore. La saga continua e resta intatta nel mood e nelle sonorità, ma Rosa Chemical sembra molto meno incisivo e carico. Per carità, non è una canzone da buttare, anzi, ma sembra una di quelle canzoni fatte perché era tanto che non pubblicava nulla e per dire “ci sono ancora eh”.
6.5 a Sul’a mia di Peppe Socks ft. Enzo Dong.
“Sei bella come Napoli“ canta Peppe Socks, colpendo ancora dritto all’anima con le sue liriche. Questa volta sale sul beat insieme a lui Enzo Dong, che con la sua strofa aggiunge un po’ di pepe a questa dichiarazione d’amore il cui ritornello è pronto a diventare un vero e proprio tormentone.
7 a Vado Fuori di J Lord.
È è un banger senza compromessi costruito su un sample della storica hit electro house anni 2000 Deep Fear, rivisitata da Dat Boi Dee.
Il brano è lo storytelling dei luoghi e delle situazioni che J Lord conosce: la strada con le sue dinamiche e le storie di chi la vive, che è la vera protagonista del singolo.
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