La pagella delle uscite settimanali

7.5 a Blocco 181 di Salmo.

Non è un disco di Salmo, è la colonna sonora di 181, una sorta di mixtape dove Salmo è il direttore d’orchestra. 11 tracce e 21 artisti tra cantanti e producer, scelti proprio da Salmo. Un progetto che scorre davvero bene, che ti fa venir voglia di non skippare neanche una traccia, perché è come se fosse una puntata della serie. L’album trascina l’ascoltatore, traccia dopo traccia, in un mondo fatto di giochi di parole, barre e incastri, in un’atmosfera a metà tra beat taglienti e sound prettamente hip-hop. I brani fanno da sfondo all’intero racconto, una favola nera iperrealistica che fra conflitti generazionali, ambizione e, soprattutto, la lotta per la conquista del potere ritrae una Milano che non si limita a fare da cornice agli eventi della serie, ma è vera protagonista, specie nei suoi quartieri più multietnici e di periferia.

Tutti i rapper coinvolti hanno spaccato, Baby Gang compreso. Quella in 9.19 è una delle sue strofe migliori, se non addirittura la migliore. Jake La Furia e Rose Villain in M.S.O.M. raccontano la Milano dei Dogo, mentre Ernia, Noyz Narcos, Lazza, Guè, Ensi e Nerone hanno regalato rime taglienti e dirette, che raccontano la loro visione delle strade di Milano.

Blocco 181 è un’opera narrativa di vita di periferia dove la musica è parte integrante della trama e della serie, ma che ha vita propria.

8 a Oltre di Mace.

Dopo il successo di Obe, fare un disco esclusivamente strumentale è stata una mossa azzardata e molto coraggiosa, ma Mace è riuscito con la sua musica a sopperire all’assenza di parole. E lo si capisce già dalla prima traccia, dura ben 19 minuti, la ascolti e capisci che davvero Mace è uno che va oltre. È un visionario, un genio ricco di talento.

Il concept del disco è il viaggio, inteso non solo in senso fisico, ma anche emotivo e musicale.

In Oltre infatti ci sono tre dimensioni musicali: psichedelica, contemplativa e elettronica. È un disco dalle molteplici influenze e contaminazioni in cui echeggiano esperienze, viaggi e suggestioni vissuti dal producer in prima persona e che riesce a trasformare in musica con l’eleganza e la sensibilità che lo contraddistinguono. E con estrema facilità mette insieme suoni in stile new age, altri più pop e altri elettronici, senza che nessuno di loro faccia a pugni con gli altri, ma il tutto risulta in perfetta armonia.


Le 11 tracce sono il diario irrazionale dei viaggi psichedelici e spirituali dell’artista tra mente, natura e inconscio. Come uno psiconauta, Mace ricerca per se stesso e per chi lo ascolta le chiavi per accedere a dimensioni inedite.

6 a Seven 7oo Mixtape della Seven 7oo.

Quello che mi piace di questi ragazzi è che quello che dicono è vero. Non trovi racconti ispirati a libri o film e fatti propri, trovi proprio la loro realtà, la loro zona, il loro modo di vivere, tra criminalità e voglia di farcela. È proprio la narrazione della Zona 7 di Milano, tra lo Stadio di San Siro, via Zamagna e le case popolari di Piazzale Selinunte, le storie di ragazzi con origini e percorsi diversi ma con vite incrociate, tutti nati all’interno dello stesso quartiere e accumunati da una forte amicizia e dalla passione per la musica vista come riscatto.

Certo, gli argomenti sono ripetitivi, le rime spesso non pervenute, ma le loro parole sono crude e almeno hanno un qualcosa di reale, di vero. E c’è da dire che le basi sono molto interessanti, a livello sonoro è stato fatto un ottimo lavoro, a livello artistico la strada da fare è ancora tanta.

6.5 a Club Topperia di Myss Keta.

CLUB TOPPERIA è un ipotetico club della M¥SS fuori dallo spaziotempo, un luogo sia fisico che spirituale in cui convergono cultura, divertimento, passione. Dal Cocoricò di Riccione allo Studio 54 di New York, dal Piper di Roma al Plastic di Milano. È un disco di M¥SS Keta, quindi dentro ci trovi suoni da club, parole dette su beat da discoteca, come una vocalist che ti accompagna per tutta la notte.

16 tracce sono davvero troppe per un album del genere, perché se riesci ad arrivare alla fine sei davvero sfinito. Per quanto riguarda i featuring, i migliori sono BigMama, Guè è Dargen D’Amico, che poi sono anche le uniche tre tracce che vale la pena ascoltare, se non sei un appassionato della M¥SS.

Il concept però è davvero interessante, questo CLUB TOPPERIA è come un boudoir colorato da acconciature bizzarre e da drink fluorescenti, look spaziali e make-up disciolti dal sudore. Un luogo, la discoteca, dove il piacere diventa strumento di rivendicazione identitaria, di assoluta libertà dei corpi e autodeterminazione dei soggetti, in cui il trash e il grottesco trovano la loro dimensione perfetta.

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