La pagella delle uscite della settimana
5.5 a Ferite Deluxe Edition di Capo Plaza
Ogni volta che un artista annuncia la deluxe edition di un disco inesorabilmente mi viene in mente Marracash quando dice “sono usciti solo flop bro e ci hanno fatto la deluxe”. Che poi deluxe significa lusso, ma chissà come mai di lusso in queste deluxe non c’è mai nulla, forse perché “per allungare il brodo” pare brutto e allora le chiamano deluxe. Boh.. Comunque in questa deluxe di Ferite ci sono 5 nuove tracce e due featuring, Shiva e Tony Effe, e meno male ci sono loro, non perché ci abbiano regalato due capolavori, ma perché quantomeno spezzano un po’ l’atmosfera.
7 a Skugnizzo di Nicola Siciliano
Nicola Siciliano ha davvero un gran talento. Mi piace come scrive, come rappa, come racconta, le emozioni che trasmette, le parole che diventano immagini, ma anche colori e sapori.
Al centro di tutto ovviamente c’è Napoli. Skugnizzo descrive uno spaccato chiaro e disegna un’istantanea estremamente nitida di Napoli e delle sue periferie, attraverso le storie di tutti quei ragazzi che coltivano qui i propri sogni. Nicola Siciliano tratta queste tematiche con un taglio originale – con gli occhi di uno scugnizzo, appunto – dando a chiunque si riconosca nei racconti delle sue canzoni una voce di speranza e un invito a non arrendersi mai.
5 a In piazza ci muori di 167 Gang
Dal punto di vista sonoro non è male, il problema sono i racconti. Sempre gli stessi cliché di strada triti e ritriti che ormai sappiamo a memoria. Mi chiedo puoi fare un disco di 10 tracce e dire in ogni traccia le stesse cose. Tipo, questo l’hai già detto, questo l’hai già detto e via dicendo all’infinito. Che poi, ad essere onesti, ci sono tanti artisti che nelle loro canzoni affrontano sempre più o meno gli stessi argomenti, ma spaccano lo stesso. Il punto non è cosa dici, ma come lo dici. Per citare Marracash “se non hai stile nel dire una cosa non la dire”. Perché alla fine, al posto di morire in piazza, moriamo anche noi, ma di noia.
6.5 a Lieto Fine di Disme
Un lieto fine c’è sicuramente: arrivi alla fine del disco e sei ancora vivo e soprattutto sveglio. A parte gli scherzi, Disme talento ne ha, ha un’ottima penna, una buona attitudine, è uno di quelli che ti lascia qualcosa. Non c’è la mega hit o il pezzone super potente nel disco, ma ci sono tracce interessanti, piacevoli, fatte bene. Forse Disme è ancora un po’ acerbo e deve trovare la sua dimensione ideale, ma sicuramente i presupposti ci sono tutti.
7 a Hyundai di Sick Budd ft. Nitro e Vegas Jones
Mi piace questo beat che strizza l’occhio al jazz, un po’ chili. Mi piacciono le barre di Nitro dirette e sofferte e mi piace Vegas Jones. È decisamente un bel pezzo rap.
6.5 a Ballin di Rasty Kilo ft. Niky Savage
Potrei dire che Rasty Kilo cerca di aggrapparsi pure ai nuovi giovani per grattare un po’ di hype, ma dirò che questo banger funziona. È brutto, ma in senso buono, e cattivo su un beat potente. Mi piace, poi vabbè il racconto è sempre quello della rivalsa, ma funziona tutto. Spacca.
5 a Vergine Maria di Icy Subzero
Vergine Maria della serie Maria Vergine che roba è??
Per me è no. Per carità, ho ascoltato di peggio, ma non è un brano destinato a lasciare il segno, anzi non ti lascia proprio niente se non la voglia di schiacciare stop, uscire da Spotify e infilarti in coda per entrare all’Ikea il sabato pomeriggio.