La pagella delle uscite della settimana
7 a Locura di Lazza
Non so che dire, c’era molta attesa per questo nuovo disco di Lazza e forse ha deluso un po’ le aspettative.
Di per sè è un bel disco, scritto bene, cantato bene, prodotto meno bene, ma non convince al 100% e forse la “colpa” non è da imputare tutta a Lazza, ma alle produzioni.
Drillionaire riesce sempre a creare produzioni già sentite, non parlo di plagio, ma se vogliamo essere onesti, chi non si è accorto che Locura ricorda Redrum di 21, -3 (perdere il volo) Sticky di Drake, Verdi nei viola Miss the rage di Trippie Redd e Hot Hot di Young Thug? Inoltre, anche senza contare questi “omaggi”, se vogliamo chiamarli così, le 18 tracce risultano spesso ripetitive a livello sonoro. Ecco, 18 canzoni, dove la maggior parte sono tendenti al pop, anche se non amo usare la parola pop, sono troppe. Ascolti il disco e pensi “ok, ora rappa di brutto, ora ci mette un banger alla Zonda, ma non succede. Questo non significa che Locura non sia un bel disco, lo è, ed è un disco dove si sente che nulla è lasciato al caso e che ogni pezzo ha un senso, un suo mondo. Eppure non convince al 100%. Anche i featuring sembra che non siano stati sfruttati al meglio, Marracash per esempio non ha dato la sua migliore strofa, Lil Baby l’ho trovato azzardato in un pezzo love e anche con Guè sarebbe potuta uscire una hit migliore.
7 a Amore Disperato di Achille Lauro
E bravo Lauro. Devo dire che fin dai tempi di Lost For Life, Lauro nei brani intimi ha sempre dato il meglio di sè. Amore Disperato è un brano intimo dalle sonorità acustiche e cantautorali e dal sapore malinconico. Il racconto reale di una storia nata ai confini del raccordo anulare di Roma, in Via Tina Pica, l’icona assoluta delle pellicole di Luigi Comencini e del capolavoro del neorealismo rosa Pane, amore e fantasia.
Il brano descrive un legame indissolubile così profondo e incondizionato da andare oltre l’amore stesso tanto da trasformarsi in altro, e in questo racconto Lauro riesce a trasformare le parole in immagini, come se anche chi come me non è di Roma avesse davanti le strade di cui parla.
6.5 a HANGOVER di Emma feat. Baby Gang
Li abbiamo sentiti insieme in In Italia di Fabri Fibra e forse non avremmo mai pensato che Emma e Baby Gang avrebbero collaborato in una ballad con sonorità fresche che segue coerentemente il percorso e lo stile sonori iniziati da Emma.
Eppure il brano funziona, è mega radiofonico e Baby Gang mostra un lato di sè che non conoscevamo.
7 a OG di Sick Budd feat. Jake La Furia & Il Ghost
Questo è uno di quei brani che non avranno una gran fortuna a livello di numeri, non perché non sia ben fatto, ma perché non è destinato a esserlo. Eppure è un pezzo rap fatto bene, con due strofe di Jake e di Il Ghost che spaccano, una produzione che le accompagna benissimo e un ritornello catchy.
6 a Napoli-Juve di Enzo Dong
“Tu mi tradisci come se vai dal Napoli alla Juve” dice Enzo Dong nel ritornello ed è interessante questa anologia calcistica per raccontare di un amore finito e di un tradimento. È un brano che vuole essere intimo e che trascina l’ascoltatore, ma al tempo stesso, con poca verve.
5 a DRIP di Nèza feat. Simba La Rue
Ma che roba è?? Amo i banger, le strofe crude, i ritmi serrati, i flow aggressivi e taglienti e i brani street, ma questo DRIP è tutto questo, ma della serie vorrei ma non posso, perché non ne sono capace fino in fondo.
5 a Trincee di Melons feat. Rondodasosa
È un po’ il solito racconto della vita in strada, ma fatto in modo più intimo e meno street. Trincee è più una ballad, o se vogliamo una ninna nanna, che un banger. Onestamente è il tipo di brano che ascolti una volta e dici mai più.
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