In It’s Almost Dry, Pusha T ha dimostrato di spaccare ancora

Il suo album del 2018, Daytona, potrebbe essere considerato come l’apice della carriera di Pusha T, tanto è stato acclamato sia dai fan che dalla critica. Ma in It’s Almost Dry, Pusha alza ulteriormente l’asticella con 12 tracce di rap puro e duro accompagnate dalle produzioni esemplari di due dei più grandi produttori dell’hip-hop contemporaneo, Ye e Pharrell Williams. Questi ingredienti fanno di It’s Almost Dry un instant classic.

Pusha ha 44 anni e non fa dischi da 4. Per fare questo disco si ripulisce e si racconta in modo più intimo e distaccato, quasi come se fosse un ex gangster che prova a vivere una vita normale. Ma alla fine non può farlo completamente, perché puoi togliere l’uomo dalla strada, ma non puoi togliere la strada dall’uomo e infatti il Bronx torna prepotentemente e lo troviamo nei vari racconti su droga ed eccessi.

E così si passa dalle barre di apertura, nelle quali si nota una certa vulnerabilità, come in Brambleton, dove Pusha affronta il suo rapporto burrascoso con il suo ex manager, Anthony “Geezy” Gonzales, allo spaccio di droga e a vari riferimenti alla coca e in questo Diet Coke è l’esempio più lampante.

It’s Almost Dry ha produzioni eccellenti e featuring di altissimo livello. Eppure, nonostante la partecipazione di artisti del calibro di Jay-Z (che offre uno dei suoi migliori versi degli ultimi anni in “Neck & Wrist”), Lil Uzi Vert, Don Toliver, Kid Cudi e Nigo, il progetto non viene mai appesantito dagli ospiti, e Pusha non viene mai oscurato da essi. Ognuno di loro dà un valore aggiunto a un disco già eccellente di per sé.

Un disco che ti cattura per sonorità e flow, che ascolti davvero senza skippare neanche una traccia, fino all’ultima, che è davvero una perla rara. Forse il brano migliore dell’intero progetto. Sicuramente quello più emozionante, I Pray ForYou che vede una rara reunion dei Clipse.

Pusha T è riuscito a elevare la sua arte, a spingersi oltre, dimostrando di non essere affatto vicino alla fine della sua carriera artistica, come in molti avevano pensato nei 4 anni che sono passati da Daytona a It’s Almost Dry.

Pusha è consapevole del suo valore artistico e di quanto questo disco sia un classico istantaneo. Infatti in Rock N Roll dice: “Career’s in its eighth gear, nothin’ left to do but levitate / I’m David Blaine here, I could disappear, I swear / We been gettin’ change here, so what’s really changed here?”

Non c’è niente da dire, Push spacca.

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