Hustle Mixtape di Capo Plaza – la recensione di Rebel

Sembra che i rapper giochino sempre a chi ce l’ha più lungo. Non solo nelle rime, nei dissing e nelle stories, ma anche nei billboards. Della serie “chi ha il billboard più grosso?’ E Capo Plaza ci è andato pesante arrivando a ricoprire un palazzo intero con l’immagine di Hustle Mixtape, come a dire “ecco, guarda il mio è più grosso di tutti”.

Ma proprio come quella diceria sulla L, sì sai altezza e dimensioni del pene, non vuol dire che chi ha il billboard più grosso ha anche il disco più grosso. Anzi.

Fare peggio di Plaza era impossibile, ma anche fare meglio di Plaza era un gioco da ragazzi (che poi è la stessa cosa) e infatti Hustle Mixtape è meglio di Plaza. Non un capolavoro, non uno di quei progetti che il 31 dicembre ricorderemo, ma comunque è un progetto che ci mostra un Capo Plaza in ottima forma e con le idee chiare. Vuole continuare a fare quello che ha sempre fatto: la trap del 2017/2018. E vuole portare la sua musica a un livello internazionale, prettamente europeo, non solo prendendo spunto da altri artisti, ma anche scegliendo solo ospiti stranieri. Abbiamo la star francese Gazo, Koba LaD, Leto, giovane rapper che si è fatto notare già dai suoi freestyle e Russ Millions, uno dei protagonisti della drill.

Hustle Mixtape è trap. È un po’ la solita trap ripetitiva di Capo Plaza, dove tutte le tracce sembrano uguali, ma questa volta vira verso una drill francofona, Paese al quale l’artista si è spesso e volentieri ispirato.

È una drill cupa dove fanno capolino gli stessi argomenti di sempre: blocco, ostentazione, lusso, donne, gioielli, soldi, alcolici, auto, droghe, brand.

Proprio come Plaza, anche Hustle Mixtape è un progetto parecchio ripetitivo. Forse ascoltarlo per due volte consecutive è un po’ troppo. Ma c’è un brano, Capri Sun, un brano da club, che sicuramente è la hit del disco.

Di fatto Capo Plaza non è cambiato molto, non si è evoluto più di tanto, resta ancorato a quello che sa fare e agli argomenti che ha sempre trattato. Prova solo a usare suoni e flow più attuali, ma è sempre il solito Capo Plaza. Quello che all’inizio della sua carriera ha conquistato tutti e creato parecchie aspettative e che oggi ti fa dire “ma ancora fa sta roba”.

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