C’è una sorta di accanimento nei confronti di Baby Gang?

Era settembre 2021 quando Baby Gang ha collezionato, dopo un Daspo su Milano uno per la riviera romagnola, anche un foglio di via da Lecco.

È giugno 2022 e proprio domenica 5 si è conclusa l’ultima edizione del Nameless Music Festival, che si è tenuto proprio in provincia di Lecco. Ora non sappiamo se il foglio di via da Lecco sia ancora valido per Baby Gang nè se si estenda anche per la provincia, però sappiamo che non era nella line up del festival.

Lui ha commentato la sua assenza con queste parole: “Il nameless era una data molto importante per me visto che sono 6 anni che sogno di salire sopra quel palco e di far vedere in zona mia che qualcuno di loro ce l’ha fatta, quando ne ho avuto la possibilità gli agenti di polizia hanno impedito tutto questo senza un senso. Continuo a fare finta di niente ma non so per quanto possa reggere sta cosa.

Aggiungo pure che ieri tornato da Casablanca mi è arrivato un mandato di perquisizione e di sequestro di tutti gli apparecchi elettronici tra cui il mio telefono e il mio Instagram, cosa che non ho mai sentito in 20 anni di tarantelle. E fidatevi che racconto solo il 5% di quello che mi fanno ma fa niente sappiate che se un giorno darò di matto e impazzirò sappiate le motivazioni”.

Esiste davvero una sorta di accanimento, di hating nei confronti di Baby Gang?

Si dice che chi semina vento raccoglie tempesta. Praticamente, se commetti reati ne paghi le conseguenze. Se, oltre a commettere reati e a pagarne le conseguenze, hai un atteggiamento di sfida continuo nei confronti delle forze dell’ordine, sei un po’ come quelli che si tagliano le palle da soli. È evidente che Baby Gang non sia una persona “tranquilla”, lo abbiamo percepito in diverse occasioni, come quando a bordo di un motorino veniva inseguito dalla polizia. Ed è anche evidente che non accetti una via di mezzo: o fa musica o torna a delinquere. L’ha detto più e più volte. Nel senso, o lo lasciano in pace e gli fanno fare musica e live, oppure torna a fare le rapine. Semplice. Andare a lavorare non è un’opzione. Così come non è un’opzione abbassare la testa. Nella sua visione si basa tutto sull’onore e il rispetto.

Eppure, pur avendo presente il personaggio, con i suoi pro e contro, è evidente che ci sia una sorta di accanimento nei suoi confronti. Certo, non conosciamo la sua situazione legale e giudiziaria a 360 gradi, sappiamo solo quello che dice lui e quello che esce sulla stampa. Ma di certo c’è che solo un mese fa aveva avuto il permesso del tribunale per esibirsi al Fabrique di Milano e che magicamente non ha potuto tenere il suo live. Un po’ come il bus della Seven 7oo noleggiato per presentare il loro primo mixtape e che è stato sequestrato.

Questo per me è un accanimento. Baby Gang, così come Rondo, non si muovono da soli, hanno alle spalle una major, Warner, un ufficio stampa e persone che gestiscono le loro date e la promozione della loro musica. Il tutto in regola. Eppure continuano a pagare il prezzo degli errori passati. Come quel raduno organizzato da Baby Gang per girare il video con Neima Ezza, che è sfociato poi in una guerriglia con la polizia.

Se da una parte raccogli quello che semini, dall’altra sembra che Baby Gang sia stato preso come una sorta di capro espiatorio per tutti i ragazzi di seconda generazione come lui che commettono piccoli crimini. Della serie “ne puniamo uno in vista per ammonire tutti”. Ma serve davvero?

Solo pochi giorni fa, esattamente il 2 giugno, centinaia di ragazzini, tutti italiani di seconda generazione, hanno creato scompiglio radunandosi a Peschiera del Garda. Rapine, molestie, risse, danneggiamenti è quello che hanno commesso e su cui ora si concentrano le indagini. E, se questo esiste al di là di chi vuol far credere che sia la musica rap a dare il cattivo esempio, Baby Gang è stato un po’ preso come chi deve pagare perché è più in vista rispetto agli altri, nonostante abbia tutti i torti del caso quando si comporta in un certo modo.

Se da una parte lui ha degli atteggiamenti non proprio condivisibili, dall’altra è anche vero che impedirgli di suonare e di esibirsi a Milano o al Nameless, è decisamente esagerato. Ma credo non dipenda neanche da lui, ma da quello che si potrebbe creare a livello di pubblico e seguito che porterebbe. Forse l’idea è quella di evitare sul nascere eventuali problemi legati a risse e disordini vari. E quindi nel dubbio non lo fanno esibire.

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