Blocco 181 – Original Soundtrack: la recensione di Rebel

Partiamo col dire che Blocco 181 non è un disco di Salmo, anzi, Salmo lo sentiamo solo nella title track, è la colonna sonora dell’omonima serie, una sorta di mixtape dove Salmo è il direttore d’orchestra. 11 tracce e 21 artisti tra cantanti, musicisti e producer, scelti proprio da Salmo, che tira le fila proprio come un direttore d’orchestra e che porta tutti in una Milano fatta di suoni, rime e racconti crudi ed estremamente real.

Blocco 181 è un progetto che scorre davvero bene, che ti fa venir voglia di non skippare neanche una traccia, perché è come se ogni canzone fosse una puntata della serie, tutta da ascoltare e da vivere, tra ricordi e visioni personali. Una sorta di film in rima su Milano. Ma non sulla cosiddetta Milano da bere, quella fatta di lusso, lustrini, movida, club e moda. Ma quella fatta di strada, quartieri, blocchi, spaccio, compagnie di ragazzi che si divertono a scavallare e che a volte tornano a casa con un occhio nero. Quella fatta di rap e rime, dei concerti dei Dogo, come ricordano sia Jake La Furia che Lazza. La Milano che senti nelle rime di chi l’ha vissuta e l’ha sempre raccontata.

L’album trascina l’ascoltatore, traccia dopo traccia, in un mondo fatto di giochi di parole, barre e incastri, in un’atmosfera a metà tra beat taglienti e sound prettamente hip-hop, ma dove trovano anche spazio ritmi latineggianti, sia in Loco con Guè che in Prendelo del duo latino El Dicy Boy e Isaias LM. Perché anche questa è Milano con la sua multietnicità e le sue mille culture che si mischiano tra loro e convivono.

I brani fanno da sfondo all’intero racconto, quello di una favola nera iperrealistica che tra conflitti generazionali, ambizione e, soprattutto, la lotta per la conquista del potere ritrae una Milano che non si limita a fare da cornice agli eventi della serie, ma che ne diventa la vera protagonista, soprattutto nei suoi quartieri più multietnici e di periferia.

Tutti i rapper coinvolti hanno spaccato, Baby Gang compreso. Quella in 9.19 è una delle sue strofe migliori, se non addirittura la migliore che ha fatto finora. Jake La Furia e Rose Villain in M.S.O.M. raccontano la Milano dei Dogo, con una serie di citazioni di Jake davvero interessanti. Lui è in ottima forma in questo brano e ci regala una strofa di citazioni calcistiche, sociali, di cronaca nera, come la strage di Piazza Fontana del 1969, cinematografiche come il riferimento al film Rain Man – L’uomo della pioggia e dulcis in fundo un’autocitazione. Jake infattj dice “noi generazione post BR, figli della bomba Voi generazione di PR, figli della bamba”, tratta da Cronache di Resistenza dei Club Dogo (Mi Fist).

Altre strofe bomba sono sicuramente quelle di Ensi, Ernia e Lazza. Ma in generale tutti gli artisti coinvolti hanno regalato rime taglienti e dirette, che raccontano la loro visione e la loro esperienza delle strade di Milano.

Blocco 181 è un’opera narrativa di vita di periferia dove la musica è parte integrante della trama e della serie, ma che ha vita propria.

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