5 domande a Grido in occasione dell’uscita di Musica Eterna

È uscito il 29 novembre Musica Eterna, l’ultimo disco di Grido.

Un album profondamente rap, nel quale emergono la passione che Grido nutre nei confronti di questo genere musicale, una buona dose di intimità, infatti oserei definirlo il suo disco più intimo e in un certo senso libero. È come se Grido in queste 16 tracce che compongono Musica Eterna abbia ritrovato quella voglia di fare musica e dí approcciarsi alla musica solo per il gusto di farla e per l’amore che si nutre per essa. Una cosa che di solito capita con i primi dischi e che si perde quando si inizia a pensare ai meccanismi delle vendite e delle classifiche, ma che io ho risentito in questo album. Forse perché ormai Grido la storia l’ha già fatta, le classifiche le ha già scalate, i premi, i riconoscimenti li ha già ricevuti e ora può dedicarsi alla musica senza quel peso che spesso diventa come una spada di Damocle.

16 tracce davvero potenti, inutile dire che siano scritte benissimo e rappate altrettanto bene, perché sappiamo tutti che Grido è un rapper eccellente, e che fotografano un po’ quello che è stato il suo percorso musicale e di vita. Al suo fianco troviamo J- Ax e Jake La Furia (Social Detox), Clementino (Musica Eterna), Fabri Fibra (Sfiga PT2), Entics (Equilibrio) e Tormento (Tempo al Tempo).

A proposito di Musica Eterna Grido ha dichiarato 

l’album è un viaggio interiore attraverso il mio tempo, connettendo passato, presente e futuro in un’unica visione di crescita e consapevolezza. Ogni traccia rappresenta per me un momento di evoluzione: dalle radici che ci legano al passato, alla luce che illumina la nostra identità nel presente, fino alle speranze e alle sfide del futuro. Questo album simboleggia per me la maturità raggiunta, il risultato di esperienze vissute e cicatrici che diventano forza. La musica diventa il linguaggio universale che unisce il tutto, eternamente vivo, e ci guida verso un destino senza fine”.

Cosa rappresenta per te questo disco?

Questo è il disco più vero, più denso e più potente che abbia mai fatto. Rappresenta tutto il mio viaggio e il mio modo di fare rap.

Ti racconta la mia storia ma al tempo stesso è molto riferito al presente

Musica Eterna è forse il tuo disco più intimo, nel quale emerge come la musica possa salvare le persone e come un artista possa diventare immortale grazie alla musica, quando ti sei sentito salvato dalla musica?

Io devo tutto quello che ho e che sono alla musica. Non l’ho capito in un momento preciso, è una consapevolezza che è maturata nel tempo. Oggi più di allora sono grato all’Hip-Hop e quello che mi ha insegnato. 

Qual è la collaborazione in Musica Eterna a cui tieni maggiormente?

Non posso scegliere tra i feat, hanno spaccato tutti, ti dico Mastermaind che ha collaborato alla produzione di tutto il disco, sicuramente senza il suo apporto e la sua amicizia questo disco non esisterebbe. 

Cos’hai pensato quando Tony Effe ha reso omaggio a Tu Corri dei Gemelli Diversi nel suo ultimo disco?

Ho pensato che l’hip-hop è una cosa grandiosa, il pezzo mi ha commosso quando l’ho ascoltato la prima volta, è stato molto bello anche cantarlo insieme al Forum. Tony è un ragazzo molto più profondo di quanto crede la gente.

Cosa rende secondo te la musica musica eterna? E quale credi che sia la canzone della tua carriera che definiresti eterna?

C’è qualcosa di davvero unico nella musica, è come se alcune canzoni vibrassero alla stessa frequenza della tua anima ed è come  se si legassero a doppio filo con eventi della tua vita. A me è successo con “Dear mama”. Non si può definire precisamente cosa sia a rendere speciali le canzoni, ma te ne accorgi quando senti “quella canzone” che per qualche motivo ti colpisce più in profondità e ti segna.

Torno all’inizio di tutto, “Un attimo ancora” insieme ai Gemelli DiVersi, non so se posso definirla eterna, so che se la metti in play spacca tutt’ora.

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