Volare di Coez è un’alternanza di “sì cazzo” e “oh no ci risiamo”

Fino ai Brokenspeakers si sapeva che musica facesse Coez. Poi è stato un casino. I primi tre dischi solista non gli hanno dato il successo che voleva o che meritava, così Coez ha abilmente cavalcato l’ondata indie, si è trasformato in un cantautore e ha sbancato e svoltato con Faccio un casino e È sempre bello. Coez è quindi diventato quella roba da canzoni melodiche, hit in vetta alle classifiche, amore struggente e ritornelli che ti bucano il cervello. È quello che nei dischi dei colleghi rapper viene scelto principalmente per fare il ritornello, perché gli riesce benissimo.

Poi negli ultimi mesi ha pubblicato Wu-Tang, la prima traccia estratta da Volare e ho pensato “sì cazzo”. Solo che dopo Wu-Tang è arrivata Flow Easy e ho pensato “mmhh” e infine Come nelle canzoni e ho pensato “oh no ci risiamo”.

Ecco, Volare, il suo ultimo disco uscito il 3 dicembre è un’alternanza di “sì cazzo”, “mmhh” e “oh no ci risiamo”. Perché è un minestrone di brani in stile “vecchio Coez” e di brani in stile “è sempre bello”. Della serie accontento un po’ tutti, tengo il piede in più scarpe e piacerà a più persone. Ai vecchi fan e ai nuovi. Dipende cosa ti piace. Se ti piace il rap trovi delle tracce decisamente interessanti, se ti piace il Coez pop cantautore trovi anche quello. Un po’ come quando vai da Zara e trovi dalle calze ai rossetti passando per i vestiti.

E infatti il disco è un bel casino. Uno di quei dischi che vanno di moda oggi. Senza concept, senza filo conduttore. Un susseguirsi di tracce come in una playlist, alla fine una che ti piace la trovi di sicuro, dipende dai tuoi gusti e dal mood del momento.

Un disco che ti fa dire sia wow che o mio Dio no. Dove, a seconda dei gusti, le tracce da skippare sono parecchie.

Mi spiego meglio.

Ascolto Volare e dico “ok Wu-Tang mi piace”, è un bel pezzo rap, un po’ ruvido e anche un po’ street. Poi si passa al ritmo più soul con Neffa in Cerchi nel fumo. Decisamente non male. Solo che poi parte Occhi Rossi e oh no, è nuovo il Coez love. Skippo skippo. Poi arriva Sesso e Droga con Guè e Gemitaiz, carina, un po’ com’è carina Flow Easy, e mi dico “forse a me che piace il rap, Coez può ancora piacere”, ma poi arriva la traccia skippo skippo, Come nelle canzoni. Poi si riprende con O’ Dirty con Noyz Narcos, ma le bombe vere sono Crack con Salmo e Massimo Pericolo e Casse Rotte con i Brokenspears, un bel tutto nell’underground.

Insomma, più che farmi volare, Coez fa un casino. E vola, come fa un’ape di fiore in fiore, tra un genere e un mood e l’altro. E tu passi dal dire “questa è figa” al dire “skippo skippo”.

Che poi oggettivamente è pure bravo e va anche bene mischiare i generi e creare un disco vario, ma qui sembra proprio che Coez non sappia che pesci prendere e cosa fare per piacere al pubblico, quello nuovo che si è guadagnato da Faccio un Casino e quello che ha perso da Faccio un Casino. E il risultato è un vero casino.

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