Siamo tutti contenti che abbia vinto Olly il Festival di Sanremo 2025?

In un mondo parallelo e utopico il vincitore del Festival di Sanremo 2025 sarebbe stato Shablo con Guè, Joshua e Tormento. Ma solo perché sono di parte. Solo perché amo il rap e perché sono convinta che quello che hanno portato loro su quel palco sia stato incredibile proprio per la storia del rap italiano e del rap in Italia.

Ma vabbè, non viviamo in un mondo parallelo, ma qui in Italia, nel 2025 e già vedere il rap a Sanremo per la prima volta è stata una vittoria per noi amanti del genere.

Per ora accontentiamoci.

In un Festival così conservatore, politicamente corretto, per le famiglie, dove le canzoni parlano di amore, il famoso sole cuore amore all’italiana, tutto così tradizionale, che la trasgressione sembrava quella di Cristicchi che ha parlato della demenza senile, la favorita per giorni non poteva che essere Giorgia.

Gran voce. Nulla da dire. Una cantante pazzesca. Alla fine le hanno dato il premio per la serata delle cover e a quel punto chi avrebbe potuto vincere?

Achille Lauro? Mega favorito pre Festival? Ma si sa che quelli favoriti prima, alla fine non vincono… Incoscienti Giovani è una bella canzone e forse sul podio avrebbe meritato di arriverci. Così come avrebbe meritato Fedez con Battito. Bella canzone, bella interpretazione e almeno non ci parlava del solito amore finito, struggente. Ma Fedez non è solo un cantante, è molto altro e lo sappiamo bene. Non avrebbe mai vinto davvero.

Chi altro? Simone Cristicchi? Ha ricevuto il Premio della sala stampa ‘Lucio Dalla’ e il Premio ‘Giancarlo Bigazzi’ per la miglior composizione musicale.

Brunori SAS si è portato a casa il Premio ‘Sergio Bardotti’ per il miglior testo.

Alla fine erano rimasti solo due possibili vincitori: Olly e Lucio Corsi.

Ha vinto Olly. La scelta più ovvia, se pensiamo alla forza del televoto, di quanto Olly piaccia ai ragazzini, ma anche di un certo tipo di percorso che ha fatto e di quello che rappresenta, qualcosa di nuovo, giovane, ma al tempo stesso tradizionale.

Lucio Corsi ha vinto il Premio della Critica ‘Mia Martini’ e se vogliamo è uno di quegli artisti che incarna il concetto di artista e che trasmette arte. È quel qualcosa di “diverso”, è l’artista che duetta con Topo Gigio, che sembra essere quasi fuori tempo. Non nel senso che canta fuori tempo, ma che è come se non vivesse neanche nel nostro tempo. Sarebbe stato forse troppo, in un Sanremo così conservatore, vederlo vincere il Festival.

Alberto Mattioli de La Stampa ha scritto “è stato un Festival anestetico e anti-estetico, troppe canzoni e troppo uguali. E poi lagne, stecche, malesseri, battute con il contagocce. Eppure ogni mattina bollettini degli ascolti trionfali. L’italia non vuole essere divertita, vuol essere sedata”.

Sono d’accordo. È mancato il fattore wow, in tutti i sensi, dalla musica, all’intrattenimento, e si è concluso come doveva concludersi.

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