Roccia Music Vol.1 è il più grande mixtape di sempre

Stiamo parlando di un disco autoprodotto uscito nel 2005 e che purtroppo non è disponibile sulle piattaforme di streaming, ma solo su YouTube con tanto di pubblicità rompi cazzo. Roccia Music vol. 1 è il primo progetto di Marracash, quello che lo ha portato poi alla firma con Universal e a pubblicare Marracash. Siamo nel periodo in cui i Club Dogo avevano pubblicato Mi Fist due anni prima ed erano quasi pronti a tornare con Penna Capitale, Fabri Fibra aveva pubblicato Mr Simpatia l’anno prima e l’anno seguente sarebbe uscito Tradimento. Tra i dischi rap di quel periodo troviamo Fabiano detto Inoki di Inoki, In The Panchine del Truce Klan, Non dormire di Noyz Narcos, Chi mre pe’mme dei Co’Sang e Robe Grosse di Fish.

Il 2005 è stato anche il periodo che ha portato al consolidamento della Dogo Gang, che indubbiamente è uno dei collettivi più forti e imponenti del rap italiano e che ha influenzato tutto (o quasi) quello che è arrivato dopo.

Il lavoro fatto in Roccia Music è gigantesco. A livello di produzione Del e Don Joe hanno spaccato tutto creando suoni che si discostano da come suonava il rap in quel periodo e mischiano elettronica, techno, musica classica in un mix unico che fa sì che quasi 20 anni dopo il disco non suoni vecchio.

Qui abbiamo 21 tracce che non sono 21 tracce, ma 21 bombe a mano pronte a esplodere e alcune delle canzoni più belle della storia del rap italiano. Mi riferisco a Popolare, Serpi e Chiedi alla polvere.

La vita di strada, il ghetto, la droga, Milano, incastri lirici, vocaboli inusuali e metafore ricercate, i migliori MC del momento, rime che ti fanno cadere dalla sedia anche oggi, beat e barre che picchiano in testa e ti esaltano, spocchia, autocelebrazione, introspezione e bamba sono gli elementi chiave del disco.

Sì c’è tanta bamba. Come nella cover di “Ti Voglio Bene” di Tiziano Ferro, che viene rinominata “Le Voglio piene” (intendendo le buste), e ben tre slot assolutamente geniali Paolo Calissano, Lapo Elkan e Kate Moss, ovvero i vip amanti della bianca.

Devo dire che qui Guè è stato forse il migliore, l’uomo da battere, Jake La Furia un vero maestro e Marracash superbo, ma anche Vincenzo Da Via Anfossi e Ted Bundy hanno spaccato e che dire di Rischio, la sua strofa in “Sinfonia N° 7” è tra le migliori liriche del disco.

Roccia Music è forse il più grande mixtape della storia del rap italiano, uno così non esiste e non esisterà mai e forse il motivo è che si sente la voglia di fare rap per il gusto e la passione di farlo, come se fossero stati tutti mossi da un fuoco che gli bruciava dentro, senza pensare ai soldi, alle vendite, alle classifiche, perché non c’era ancora niente di tutto questo. C’era il rap e basta. E anche riascoltandolo oggi si sente. Ogni beat, ogni rima sa di rap, voglia di spaccare, fotta, necessità di raccontare e di rappresentare e nient’altro.

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