Quanto Dante c’è nel rap?
Dante? È una vera e propria rapstar!
Nonostante studiare le sue opere a scuola possa risultare noioso, Dante ha davvero molto, ma molto in comune con il rap e con la cultura hip hop.
A partire dalla sua vita. Nel 1302 fu condannato alla pena capitale, quando durante lo scontro tra guelfi bianchi e neri, due gruppi in lotta per il potere sulla città di Firenze, i neri vinsero, ma Dante non ha scontato la pena perché si era già rifugiato a Ravenna. Cosa ti fa venire in mente lo scontro tra due fazioni per il potere? Le gang? La mafia? Serie tv come Suburra?
Quando Dante attraversa l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso e arriva a vedere Dio, che poi non lo vede, ma è pervaso da una sensazione extracorporale, fa un viaggio, un trip, vede tre cerchi colorati, poi il suo riflesso e infine è invaso da un sentimento di completezza infinita. Che droga avrà assunto? Forse la stessa di A$ap Rocky nel suo viaggio in L$D.
Dante, però, non è solo Divina Commedia, ma si cimentava anche in battle. Usava rime, esattamente come il rap usa rime e si è dissato pesantemente, con rime scurrili con il collega Foreste Donati. Non si chiamava dissing ovviamente, ma tenzone. Siamo tra il 1293 e il 1296, l’opera è composta da tre sonetti per ciascuno dei due interlocutori.
E cosa si dicevano? Praticamente si accusano a vicenda di difetti e bassezze di ogni tipo. Dante accusa Forese di essere un ladro e di non riuscire a soddisfare sessualmente la moglie, evitando di giacere con lei. Forese ribatte e definisce Dante un povero accattone e così via.
Uno scambio di battute, in realtà giocoso, basato sul genere delle risposte “per le rime“, tipico della tenzone. Questa forma poetica presupponeva, infatti, un dibattito eseguito su undeterminato schema ritmico, a cui i poeti adattavano le proprie affermazioni.
Ma se torniamo alla Divina Commedia e al viaggio di Dante, possiamo vedere come lui parta dal basso, attraverso quella selva oscura, e arrivi in alto. Come lo leggiamo in chiave rap? In due modi. Il primo riguarda tutti gli artisti che, partiti dal basso, sono arrivati in alto. E il secondo, il più poetico, è l’attraversare e il superare i periodi più bui grazie alla musica e alle rime, come quella frase “il rap mi ha salvato la vita”.
Non solo, il viaggio nell’Inferno di Dante, che credo sia il più divertente, è ricco di scene crude e violente, ma le pene peggiori vengono inflitte agli infami, che vengono divorati e torturati da Lucifero in persona. Questo è uno degli aspetti più hip hop di Dante, l’odiare e il non perdonare qualsiasi tipo di snitch.
Dante, però, entra anche nella musica. Ti dice niente Serenata Rap di Jovanotti?
“Amor,ch’a nullo amato amar perdona”.
Antonello Venditti l’ha inserito in Ci vorrebbe un amico e, tra gli altri, anche Luciano Ligabue l’ha citato.
E il rap? Senza andare troppo indietro nel tempo e soffermandoci solo all’ultimo anno, ovviamente ci viene in mente Tedua con il suo Vita Vera Mixtape e il disco che deve ancora uscire, che porta proprio il nome del capolavoro del Sommo Poeta.
La copertina di Vita Vera è un chiaro riferimento dantesco, Tedua si trova smarrito nella foresta, in procinto di entrare in una “selva oscura”, riprendendo una nota illustrazione di Gustave Dorè. Tiene in mano un foglio, supporto dove è solito scrivere i suoi testi, ed è vestito in rosso, esattamente come Dante nell’iconografia tradizionale. Non solo, nella parte bassa della copertina sono poi riportati, in inglese, due versi della terzina originale della Divina Commedia di Dante, contenuti nel canto primo dell’Inferno, ovvero “Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
Ché la diritta via era smarrita“.
Vita Vera Mixtape è ricco di citazioni dantesche: “Mi ritrovai in una selva oscura, scura. E non sapevo più nulla, nulla”.
“Sanno tutto su di noi e che siamo peccatori”.
“In quarantena come per la selva”.
“Dan-Tedua l’inferno più cerchi dell’hula-hoop”.
“Vita vera, aspettando la Divina Commedia
Spero tu non patisca l’attesa”.
Ma Tedua non è l’unico ad aver recentemente citato Dante, mi riferisco a Infernvm di Claver Gold e Murubutu.
Nel disco tutto ruota attorno alle vicende della prima cantica dantesca.