Potevamo fare a meno delle emoji di Sfera Ebbasta?

La domanda è ovviamente retorica. Dov’è finito il rapper duro, mezzo criminale, che non le manda a dire, che sputa rime come sputa sangue? Pare essere ormai una specie in via d’estinzione. Al suo posto abbiamo una schiera di bambolotti che farebbero innamorare tutte le Barbie e invidia ai Teletubbies. Va bene ostentare, va bene i capelli colorati, le collane e i denti d’oro, gli abiti griffati che sono gli ultimi spiragli una specie che si sta piano piano distruggendo. Passi il libro, sorvoliamo anche sulla posta del cuore di Sfera, ma le emoji sono davvero troppo. Il trap king si sta trasformando in un pupazzo per bambini, come i paciocchini quei mini bambolotti che a fine anni ’80 avevano spopolato, come gli adesivi e i poster su Cioè, come quelle collezioni di figurine di Beverly Hills 90210. Siamo decisamente alla frutta.

Sappiamo tutti che tra le fonti di guadagno dei rapper c’è il merchandising, ma un conto sono felpe, magliette e cappellini, un altro le emoji a 2,29 euro. Il pubblico di Sfera è pressoché composto da adolescenti che molto probabilmente vivono con la paghetta datagli dai genitori, parte della quale verrà spesa per mettere la faccia di Sfera nelle proprie Instagram stories.

Altro che rockstar, qui siamo a una versione 3.0 di Cristina D’Avena.

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