Paky saluta i fratelli in galera su Rai1: è polemica
Nuova polemica su Paky.
Sembra che Paky non possa andare in tv senza che scoppi una polemica sui social.
Prima al Love Mi è scoppiata la polemica per la frase “figlio di puttana, non finocchio, ho una nove vera, non farlocco” contenuta in Blauer e Paky è stato additato di razzismo e omofobia.
Ora è il turno dei Tim Music Awards.
Paky viene invitato per cantare una versione censurata di Blauer. Si presenta sul palco bomber e borsello griffati, e già in molti non hanno gradito il suo look. Ma a creare scalpore sui social è stata la frase di congedo del rapper “un saluto a tutti i ragazzi di Rozzano e a tutti i fratelli in galera”.
Apriti cielo. Twitter si scatena.
Tra chi ride per i “fratelli in galera” detto in diretta su Rai 1 e chi mostra disprezzo per Paky.
“Vi rendete conto a chi date visibilità?” è il commento più gentile. “Ma perché vado a lavorare?”, “Silenzio assordante da parte dei conduttori e della rete”, “Ma che musica è?”, “Mamma mia che personaggi”. Sono alcuni dei commenti che si trovano su Twitter.
Ma qual è il problema?
Paky sicuramente non ha un’esperienza televisiva tale da sapere cosa è meglio dire in certi contesti e cosa invece sarebbe meglio evitare, ma ogni volta che in tv arriva un cantante diverso dai soliti pop ben vestiti scoppia la polemica.
Per la musica, i testi, il look, le parole usate. Era già successo con Junior Cally quando aveva detto “abbasso la droga viva la figa” al Capodanno su Canale 5 con una Panicucci che si è prontamente dissociata.
E Paky ha fatto bene.
Si è mostrato per quello che è, dicendo le cose che per lui sono importanti: la sua provincia e i fratelli in galera. Seppur possa sembrare un po’ naïf per certi versi, il suo è stato un gesto genuino e hip hop.
Eppure si parla degli artisti del momento. Cally all’epoca era uno dei nuovi artisti del momento, Paky lo è oggi.
Di fatto vengono invitati perché attirano pubblico, ma poi ogni cosa che fanno viene messa alla gogna mediatica.
È sempre stato così e a quanto pare sempre sarà.