Tony Effe: “Fedez è uno che se attiri un po’ troppa attenzione, cerca di riprendersela”
A settembre 2024, il dissing tra Tony Effe e Fedez ha tenuto banco ovunque, arrivando pure a diventare una notizia da telegiornale. Del resto, se metti in mezzo Fedez e Chiara Ferragni il gossip è sempre assicurato. Nel dissing c’era anche Niky Savage.
Il tutto pare essere nato ad aprile 2024, quando Tony Effe ha lanciato una frecciatina a Niky Savage reo di aver copiato il suo stile, in particolare i capelli ricci.
A maggio 2024 Tony Effe ha raccontato a Radio 105 di aver rifiutato un featuring a Fedez, che lo avrebbe voluto in Sexy Shop, la hit estiva fatta poi con Emis Killa.
A giugno 2024, Fedez ha dichiarato di aver semplicemente chiesto a Tony Effe se volesse fare una strofa. Sempre a giugno Tony Effe ha pubblicato una Story in occasione della partenza del suo tour estivo nella quale ha detto “chi non viene è un bugiardo come Fedez”.
Successivamente viene paparazzato con Chiara Ferragni e alcuni siti di gossip parlano di una relazione tra i due.
A settembre Fedez e Niky Savage hanno pubblicato il brano “Di Caprio” nel quale dissano Tony Effe. Pochi giorni dopo è uscito il Red Bull 64 Bars di Tony Effe, nel quale dissa Fedez e Niky Savage.
Fedez dissa Tony Effe in L’infanzia difficile di un benestante, Niky Savage dissa Tony Effe in Bufu. Tony Effe replica a Fedez con diss track Chiara. Fedez a quel punto finge di rispondere al dissing, ma pubblica una canzone, Allucinazione collettiva, nella quale parla del suo matrimonio con la ex Chiara Ferragni.
Passa un anno. Esce Tony Effe non volevo ma lo sono, il libro di Tony Effe, che dedica un capitolo (in realtà 4 paginette) intitolato Dissing, al dissing con Fedez.
Questo è quello che scrive:
“Con Fedez ci conosciamo da anni. Il nostro rapporto è stato sia professionale sia umano.
Il primo contratto di management (e unico) firmato con la DPG è stato con la sua agenzia, e per un periodo ci siamo frequentati: cene di gruppo, serate a casa sua, eventi, vacanze. Abbiamo anche fatto un feat insieme, e lì mi ricordo che era successa una cosa strana: molta gente si trovava in cronologia il nostro pezzo senza averlo mai ascoltato. Non si è mai capito bene cosa fosse successo, ma in giro si parlava di streaming gonfiati. Cazzi suoi..
Eravamo andati anche a L.A. insieme, e così sono entrato in confidenza con Chiara. Ma alla fine siamo usciti dal management e le nostre strade si sono separate, anche se ci sentivamo ogni tanto.
A marzo 2024 è uscito Icon, il mio secondo disco solista (che è esploso) e lui, che appena vede un po’ di hype si fionda, ha cominciato ad avvicinarsi.
All’inizio mi mandava video e messaggi tutti i giorni:
“Alleniamoci insieme”, “famo questo, famo quello…”.
lo lo conosco e capisco subito che vuole qualcosa. Mi propone di andare con lui al Coachella, tutto pagato. Non mi fido.
Poi in palestra mi chiede di fare un feat per l’estate, si fissa che dobbiamo uscire in coppia: «Famo sto pezzo, famo sto pezzo…». Il problema è che io il pezzo estivo ce l’avevo già: Sesso e Samba con Gaia. Quindi, gli dico di no, in maniera educata.
Per me era lavoro, normale che si dica sì o no. Per lui forse no. Soprattutto quando gli stai togliendo la possibilità di fare hype. Cioè, è uno che se attiri un po’ troppa attenzione, cerca di riprendersela.
Poco dopo vado a una cena con un gruppo di amici, tra cui Chiara. Con Chiara c’era un buon rapporto, si parlava tranquillamente come due che si conoscono da anni. Ma con i paparazzi addosso diventa tipo uno scoop. Il giorno dopo esce il gossip di un firt tra me e lei, basato su due foto dove si vedeva solo che parlavamo in mezzo ad altra gente. Una cosa ridicola.
E, invece di chiamarmi per chiedere spiegazioni, lui mi blocca ovunque. E chissà chi ha fatto girare la voce del flirt, mettendo in mezzo Chiara in un gioco stupido di invidia e competizione. Cercava di attaccarsi alla mia energia, a quello che avevo costruito da solo, con il mio lavoro e la mia musica.
E così, parte tutta la storia del dissing.
A settembre esce un feat suo con un emergente in cui mi dissano. In quei giorni stavo preparando il mio 64 Bars con Red Bull. Colgo l’occasione e decido di rispondere.
Mentre sto registrando, mi scrive Emis e mi chiede a cosa si riferisce il testo del mio pezzo, se ce l’avessi con lui.
Rimango di sasso. Come faceva a sapere che cosa stavo registrando? La risposta era semplice: gliel’aveva detto Fedez.
Capiamo che nello studio c’è una talpa. Scopriamo che un ragazzo che lavorava lì aveva mandato video delle sessioni all’emergente e ai suoi. Lo beccano, controllano il telefono, viene licenziato all’istante.
Chiusa sta storia, pubblico il pezzo. Finisce ovunque, pure sui telegiornali. Solo che, in quel momento, anche Lazza, un mio amico – e amico pure di Fedez -, stava uscendo con il disco nuovo.
E questa polemica rischiava di rovinare mesi di lavoro suo. Mi dispiaceva davvero, ma ormai la macchina era partita.
Fedez, poi, ha droppato un freestyle di risposta. Tra l’altro, per farmi rosicare ha chiamato pure una mia ex che si è prestata a ‘sta roba. Risultato? Ho cringiato.
Mi chiudo in studio per rispondere, scrivo Chiara in una notte. Giovedì annuncio su Instagram: “Fuori sabato!”.
C’era un link YouTube privato, il pezzo pronto. Ma qualcuno riesce a leakarlo su TikTok: reaction video, quarantamila like in cinque minuti. Io e il team stavamo fissi in sala prove per preparare i palazzetti. Blocchiamo tutto, facciamo cancellare il TikTok e carichiamo online la versione definitiva. Cambio il post: “Fuori ora!”
Il pubblico nemmeno si accorge della differenza. Loro vogliono il sangue, e io glielo do.
Chiara fa cinque milioni di views in ventiquattr’ore, un giovedì che sembrava un sabato, senza nemmeno un video ufficiale.
Per YouTube Italia è un record.
Quando Chiara sente il pezzo e riconosce un suo vocale campionato, dove parlava delle “strategie di marketing” dell’ex marito, mi chiama. Mi dispiaceva, ma le spiego che dovevo farlo. Lei incassa, ma si incazza. E la capisco. Chiara si è sempre ritrovata in mezzo a questi casini perché è una buona. Lui ha usato ogni momento importante della loro vita privata per dar spettacolo, fin dalla proposta di matrimonio all’Arena di Verona: la vita reale come strumento di marketing. Ma il karma esiste. Bisogna sapersi comportare, soprattutto con le donne.
Un tempo avrei reagito in modo diverso. Oggi no. Sono cambiato. Sono un professionista, troppe persone dipendono da me. Non mi interessa fare casino, soprattutto per uno che si comporta in questo modo.
Alla fine lui ha provato a usare tutta l’attenzione che si era creata per lanciare un singolo sentimentale, cosa che mi ha cringiato ancora di più”.