Marracash domina Milano con il suo Persone Tour
Non è facile il Forum.
Non è facile, non solo per gli artisti, ma neanche per il pubblico. Tutte quelle seggiolone posizionate dietro al culo ti invogliano a sederti, giusto per una pausa o per guardare il cellulare. Certo, perché anche se sei a un concerto, il cellulare lo guardi eccome, tanto lo tieni sempre rigorosamente in mano. Non è facile, perché a parte nel parterre, manca il contatto umano, la folla che ti sta addosso, urla e canta e quel contatto con l’artista che crea un tutt’uno tra sopra e sotto il palco.
E non è facile tenere quel palco e quel pubblico, così vasto, lontano e con quelle seggioline che fanno da calamita.
Marracash ci è riuscito.
E lo ha fatto per ben sei date di fila al Forum di Assago, davanti alla sua Milano, dove si è mostrato in forma smagliante e un performer eccezionale regalandoci show impeccabile e spettacolare. Uno di quei concerti che non hanno niente da invidiare ai concerti dei grandi artisti pop che da sempre calcano palchi così grandi.
Marracash ha contribuito, insieme a tanti suoi colleghi e al pubblico, a portare il rap in alto in Italia, a renderlo il genere più ascoltato nel nostro Paese e a far sì che dai club si potesse spostare nei palazzetti. Non è scontato. Tutt’altro. E ieri, per l’ultima delle 6 date milanesi del Persone Tour, Marra è passato dall’essere il king del rap al re di Milano.
Più di due ore di show, diviso in momenti diversi, gli stessi momento che scandiscono la discografia di Marra e il suo modo di fare musica. Una parte conscious, una malinconica e profonda, una super tamarra e rap e un’altra love. Il tutto è filato liscio, come un grande spettacolo diviso in più atti e se di solito i cellulari sono puntati in attesa dell’ospite di turno, questa volta gli occhi erano tutti puntati sul protagonista. Marra ha saputo cantare alla perfezione sia il ritornello di Coez in Quelli che non pensano, sia quello di Calcutta in Laurea ad Honorem, dimostrandoci che ha ragione quando dice che canta bene quasi quanto fa rap. E quando l’atmosfera si è scaldata, dopo l’eccezionale dj set di TY1, con i brani più street e iconici del suo repertorio, da A volte esagero a Badabum cha cha a Supreme, nessuno si è accorto dell’arrivo di Lazza sul beat di Sport rmx, perché gli occhi erano tutti puntati sul king del rap. Quello è stato uno dei momenti più epici: Marra e Paky su un piccolo palco allestito nel parterre e Lazza e Luchè sul palco grande. Quattro artisti che hanno fatto impazzire il pubblico. Peccato solo che anche questa volta Paky non sia smentito: al posto di cantare la strofa si è fatto le doppie da solo. E avrei voluto dirgli “cazzo, svegliati, guardati intorno. Guarda cosa sta facendo Marra da più di un’ora, guarda Lazza e Luchè come rappano. Guarda e impara come si sta su un palco”.
E Marra ci ha fatto vedere come si sta su un palco, con una naturalezza tale e un mettersi a nudo davvero unici. È cresciuto, è maturato, è diventato la versione più completa di se stesso e ci ha regalato uno spettacolo che resterà e sarà sicuramente un metro di paragone per quelli a venire.
Ci siamo aspettati a vicenda per due anni, ma l’attesa ne è valsa assolutamente la pena.