Ma non diciamo cazzate!

Ho letto questo post su Instagram e mi si è gelato il sangue.

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Chi scrive di rap dovrebbe quanto meno avere una cultura al riguardo, scrivere ed esprimere opinioni con cognizione di causa e non stronzate a caso. Poi ci chiediamo perché i giornalisti di settore vengano bistrattati, perché ci accomunano a paginette senza arte né parte che scrivono la qualunque. Non ce l’ho con chi gestisce questa pagina, ma scrivere che Emis Killa porta in alto l’Italia nel mondo per un featuring con Tekashi 6ix9ine è una grandissima cazzata. Tralasciando il fatto che Sfera Ebbasta non ha rotto nessun muro per quanto riguarda i feat internazionali, sono tutte mosse di marketing.

Sfera Ebbasta ha collaborato con Quavo e il feat è stato pagato fior fior di soldi.  Ci hanno venduto il featuring con Quavo come l’evento più memorabile di tutta la storia del rap italiano, ma a quanto pare è stato un evento memorabile solo per noi. Sì, perché guardando il profilo Instagram di Quavo, non c’è stato un solo accenno della collaborazione con il nostro Sfera, neanche una mini Insta stories di 15 secondi, niente. Non si può dire la stessa cosa del featuring tra lo stesso Quavo e Ufo361. In quell’occasione, il rapper dei Migos, non solo è comparso nel video di VVS, ma ha anche parlato della collaborazione con il collega tedesco in un’Instagram stories.

Nessuno però si ricorda della collaborazione tra Giaime e A$AP TyY in New Couple che è passata quasi in sordina nei meandri del web. Al contrario di Quavo, infatti, A$AP TyY aveva dedicato al featuring con Giaime diversi post sui propri profili social.

In pochi ne hanno parlato e scritto e altrettanti pochi hanno esaltato questo featuring che di certo, trattandosi di A$AP TyY e non dell’ultimo arrivato, avrebbe meritato più considerazione. Purtroppo in Italia e soprattutto nel rap game ci sono sempre pesi e misure diverse.

Tornando a Sfera Ebbasta, diversa è stata la sua apparizione nel video Testarossa di Miami Yacine e la sua collaborazione con Rvssian. Per carità, Rvssian si sarà fatto pagare profumatamente, ma almeno i due hanno interagito.

A proposito di featuring pagati, qualche mese fa The Night Skinny aveva dichiarato di aver chiesto una collaborazione a Pusha-T per il suo disco Pezzi e che il rapper gli aveva chiesto la bellezza di 18mila euro per sole 16 barre. Davanti a questa ingente somma, il beatmaker ha ovviamente desistito.

Ora veniamo a Emis Killa. Nel triennio 2011-2014 è stato uno dei rapper italiani più famosi, molti avevano puntato tutto su di lui, sfornava hit una dopo l’altra, e poi? Poi si è sputtanato. Ha mantenuto il suo seguito, che indubbiamente è di tutto rispetto, ma sono arrivati altri rapper più giovani e innovativi che gli hanno rubato la scena. Il suo ultimo disco, Terza Stagione, era perfetto, ma non ha avuto il successo meritato. Emis allora si è buttato sulla trap, Serio con Capo Plaza è una delle cose più inascoltabili del 2018, e sul reggaeton con Rollercoaster, con cui almeno ha fatto a gara di culi twerkanti ricevuti in DM con Jake La Furia.

Ora ci spacciano il feat con Tekashi 6ix9ine come la collaborazione più cool dell’anno, ma cool dove? Tekashi sarà anche uno dei nomi più hype del momento, ma fa pena, le sue canzoni non dicono niente, se non parole di violenza e per il resto urla e basta. Cosa c’è da vantarsi in questo? Questo dovrebbe portare il rap italiano in alto? Ma non diciamo cazzate! È un featuring pagato migliaia di dollari con la speranza di creare hype, compiacere il giovane pubblico e vendere qualche copia in più. È evidente che Emis Killa non sappia più che pesci prendere per accaparrarsi il favore del giovane pubblico e dico questo con rammarico, perché Emis Killa ad oggi avrebbe potuto e dovuto fare un feat internazionale di più prestigio.

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