L’arte di scrivere cazzate e farsi pagare dagli emergenti
Il ragazzo in questione è un genio, con un curriculum di tutto rispetto, dopo aver fatto hip hop per otto anni ha deciso di fare rap ed è pronto a scalare le vette di tutte le classifiche italiane ed internazionali.
Ma puoi scrivere una stronzata del genere? Paginette di questo tipo che si vantano del numero dei propri follower e dei like ricevuti sono l’incarnazione della disinformazione. Ecco che poi viene fatta di tutta l’erba un fascio, vengono accumunati magazine, testate e giornalisti a tali realtà spicciole che non conoscono neanche la differenza tra rap e hip hop e si improvvisano esperti del genere.
La pagina in questione, dopo che un lettore gli ha fatto notare la gravità della cazzata scritta, ha argomentato dicendo che il post era a pagamento. Complimenti, oltre a scrivere cazzate, ti fai pure pagare dagli emergenti!
Attenzione, il genio si fa pagare per un post e sappiamo tutti che, oltre ad essere eticamente scorretto, è illegale, e dà la colpa all’artista emergente che ha dato la discalia per il post in questione. Quindi, prendi i soldi e scrivi la qualunque, tanto che cazzo te ne frega, una volta che hai messo i soldi in tasca sei a posto. BRAVO.
Poi argomenta come un bambino delle elementari tirando in ballo il numero dei follower e dei like. Stessa argomentazione avuta nei miei confronti.
Certo, perché la knowledge, la cultura, il fare bene il proprio lavoro, fare informazione ed essere eticamente corretti si basano sul numero dei follower. APPLAUSI.
Stando al suo ragionamento: il rap è uno stile musicale che deriva dall’hip hop, ma non sono la stessa cosa, perché per hip hop si intende anche breaking, writing e altre cose… mai sentito parlare di CULTURA e DISCIPLINE dell’hip hop? Evidentemente no, perché se hai 22k follower e ti fai pagare per i post, perché sono promozionali, puoi permetterti di scrivere qualsiasi cosa perché sei un sommo conoscitore della cultura hip hop, talmente esperto che il post è sparito. STANDING OVATION.