La trap giapponese sembra musica per bambini
La trap in Asia si è diffusa soprattutto negli ultimi due anni a partire dal fenomeno del rapper indonesiano Rich Brian, il cui singolo “Dat $tick” è stato nel 2016 disco d’oro degli Usa.
In Giappone la trap è molto attiva anche se é molto diversa per contenuti da quella italiana, europea e statunitense. In Asia c’è un regime politico molto particolare che vieta rigorosamente testi e parole esplicite, così come l’uso di un linguaggio non consono. Le imprecazioni non sono per niente cool in Giappone, i trapper per i loro testi prendono spunto da alcune delle tematiche tradizionali come i soldi e le donne ma stanno molto attenti a non essere né espliciti né volgari. “Ice” di Kitchen K è uno dei pezzi che va per la maggiore in Giappone, nel video il trapper con le treccine d’ordinanza é accompagnato da soldi, dolci e pupazzi giganti. Kitchen K nel 2008 ha fondato l’etichetta diventata un punto di riferimento nel suo paese, la Kitchen House e sta lavorando su più fronti per esportare la trap giapponese a livello mondiale. Come ogni artista internazionale di successo, anche Kitchen K si sta muovendo nel fashion, ha infatti aperto uno store chiamato Galaxies.
La trap giapponese sembra una versione per bambini di quella europea e americana.