La pagella delle uscite settimanali
6 a Succo di Zenzero 2 di Wayne. Dopo aver ascoltato il primo singolo estratto, ovvero Marmellata, ero un po’ prevenuta su questo nuovo progetto di Wayne. Diciamo che non mi aspettavo granché e ascoltandolo ho pensato “pensavo peggio”. Certo non siamo davanti a un capolavoro, nè a un disco in grado di lasciare il segno, ma tutto sommato non è da buttare. C’era il rischio che Wayne restasse ancorato a Succo di Zenzero e al 2016 e invece ha reso omaggio a quel periodo riuscendo ad andare oltre soprattutto a livello sonoro. O meglio solo a livello sonoro, perché gli argomenti trattati sono gli stessi della Gang: soldi, droga, pistole, lusso, donne, autocelebrazione, vita di strada, rivalsa. Ma Wayne ci ha messo dentro anche qualcosa di più personale, come l’amore e le sue fragilità.
Dal punto di vista sonoro, invece, resta ancora la trap, ma in una versione più contemporanea con contaminazioni che vanno dal vapor, al pop, alla dance, all’elettronica.
3 tracce da ascoltare subito: Dance Floor, Monti, Vestito Rosa.
7 a Uscire di Scena di Franco126. In questo Ep di sole 4 tracce Franco126 resta nel suo, nella sua zona di comfort tra immaginari cinematografici, una scrittura agrodolce, malinconia e cantautorato. Fa eccezione la traccia Scandalo, decisamente più dance, ma la domanda è: Franco è pronto a uscire di scena? Non nel senso che lascia la musica, ma che questo Ep rappresenti un punto a ciò che è stato finora e che in futuro ci possa essere uno switch a livello musicale.
7 a La Quiete di Gemello. La Quiete, come i La Quiete, il gruppo post hardcore di Forlì di cui Gemello è fan e ha voluto rendere loro omaggio.
In questo disco Gemello sperimenta per la prima volta nuove sonorità più legate al mondo dell’indie se vogliamo e si cimenta con il canto, mai esplorato prima nel corso della sua carriera. La Quiete risulta quindi essere un disco più suonato rispetto ai lavori precedenti, ma tornano le frequenti immagini quasi cinematografiche che caratterizzano lo stile di scrittura di Gemello, dalla pioggia, che fa spesso da sfondo alle storie narrate, ai cieli notturni, al mare ma anche metafore, come il paragonare la propria amata alla figura di un angelo benevolo che protegge e salvifica. Roma resta lo sfondo di tutti i testi di Gemello, che resta fedele a se stesso e nonostante ci presenti un disco decisamente più maturo e con contaminazioni indie, non dimentica il rap che resta predominante in tutto il progetto.
I featuring sono decisamente tanti, tra artisti noti ed emergenti, ma ognuno di loro è riuscito ad entrare nel mondo di Gemello e a dare un valore aggiunto al progetto.
3 tracce da ascoltare subito: Flashback, E adesso? e Rebecca è un fulmine.
6 e 1/2 a Bella Via di Niko Pandetta. Niko Pandetta ha abbandonato l’anima neomelodica che era ben presente in Revenge per concentrarsi su sonorità più dance e trap. Rimane fortissima invece l’influenza street all’interno delle tracce in cui vengono trattati argomenti spesso anche forti e crudi, ma ammorbiditi e resi più leggeri dalle sonorità decisamente non street. Niko critica le testate giornalistiche che lo additano senza conoscere il suo precorso e il fatto di aver abbandonato da anni la vita di prima per dedicarsi al 100% alla sua carriera musicale.
Non ho apprezzato molto la scelta di alcuni featuring come Mambolosco, Boro Boro e VillaBanks, l’ho trovato più un modo per far arrivare il disco a più persone che una vera e propria esigenza artistica. E sinceramente questo mood dance non esalta in modo particolare e adeguato le caratteristiche di Niko Pandetta, ma tutto sommato Bella è un buon progetto, destinato a restare di nicchia.
Tre tracce da ascoltare subito: Non fotti con la gang, Bella Vita e Lamborghini.
5 a Chinga di Rondodasosa feat. Simba La Rue. Un brano drill che vuole avere la potenza di un banger, ma che verrà ricordato solo per “se la mia bitch non ha lo smalto bianco, non la scopo”, il che è tutto dire. Chinga è ai limiti dell’inascoltabile. Capisco l’effetto dirompente che può avere sul pubblico più giovane e anche il fatto che possa diventare una hit è fonte di meme per i social, ma il testo dice davvero sempre le stesse cose e Rondo dimostra ancora una volta di non avere flow.
6 e 1/2 a Tutta Mia di Nerissima Serpe. Nerissima Serpe conferma di essere uno dei giovani artisti più promettenti. Il brano è decisamente intimo e toccante e sembra prendere dal rap del passato, stile fine ‘90/inizio 2000 e portarlo nel 2022.
Tutta Mia è una canzone completa, nella quale Nerissima Serpe unisce un testo profondo a parti rappate che scandiscono le parole che diventano sentimenti, al punto da entrarti dentro, a parti quasi cantate che riescono a dare quel senso di emozioni urlate.
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