La pagella delle uscite settimanali

7 a We The Squad di SLF. Vale Lambo, MV Killa, Lele Blade, Yung Snapp e Niko Beatz, oltre ad essere legati da una reale amicizia, sono una crew a tutti gli affetti. Una crew vecchia scuola, vecchio stampo, che mixa sonorità classiche e contemporanee e che dà vita a un suono che sembra portarci in Florida.

Il fatto di aver creato un Ep in 5 con alcuni ospiti ben calibrati, come Fabri Fibra, Geolier, Sosa94, Tony Effe e Fire! è già di per sè una figata. Una di quelle cose che non si vedevano da tempo ed è figo che a farlo sia stata una crew campana. Perché, ammettiamolo, il sound campano spesso e volentieri spacca, perché riesce abilmente ad abbracciare e unire diversi mondi. E infatti We The Squad è un viaggio, che parte da Napoli e ci porta in Florida. Un viaggio che inizia con Dream Team, che mixa spagnolo, inglese e napoletano per celebrare il collettivo e introdurre al pubblico La Fam, mettendo subito le cose in chiaro in chiaro: WE THE SQUAD. Si passa poi a sound filo-americani, che troviamo in Nu Coufn e Surf con barre che ondeggiano tra rolex, oro e play. Passione e amicizia trovano spazio su una base cruda in Best Friends, che con una reference pop – kiss me hard before you go – racconta tutte le sfaccettature dei rapporti di coppia.

SLF in the game, il rap è l’unica strada percorribile, esigenza espressa tra le rime di Pe Forz, mentre Travesuras è un’ondata di reggaeton, la hit dal gusto internazionale che fa sognare l’estate in pieno inverno e che per fortuna è uscita in inverno e non in estate.

In Sorry921 con Sosa94 abbiamo la quota trap e punk, mentre Day One ci porta su sonorità R&B e chill del progetto, ma se vogliamo il pezzo forte è Chyper che è una contaminazione di generi e linguaggi diversi che mostrano la storia di SLF come in una pellicola cinematografica.

SLF in We The Squad sperimenta molto, forse troppo, ma si dimostra estremamente versatile soprattutto a livello di suono e stile tra tradizione e contemporaneità.

5 a Blauer di Paky. Sembra che il disco di Paky sia vicino e forse Blauer sarà uno dei primi singoli estratti. Se penso al disco non posso non pensare “speriamo non sia tutto così”. Paky ha un buon potenziale, ma cade nei soliti cliché di strada, che oltretutto racconta male, senza alcuna metafora, nè giri di parole, in modo sì diretto, ma che alla fine non dice niente di nuovo. Perché anche in questo singolo, più che parlare di pistole, vestiti che prima aveva tarocchi e ora di marca, droga e sesso non fa. L’unica nota che si distingue leggermente è data da questa frase “chiedo scusa se non uso Internet, un vero ghetto boy non sta su Internet, faccio le storie in strada, non su Insta”. Per il resto Blauer è il solito pseudo banger street già sentito e risentito allo sfinimento.

5 a Shoot di Baby Gang feat. Sacky & Gazo. Shoot non è altro che il tipico brano alla Baby Gang. Buone intenzioni nel sound e nel mischiare italiano, francese e inglese con un flow a tratti interessante, ma nel quale il racconto è sempre la stessa minestra. Che palle. Ma solo parlare di strada, mafia, non fotto con i rapper, droga? Ok che quello è il suo mondo e anche l’immaginario che vuole trasmettere, ma Baby Gang sta diventando come Ligabue, dopo che hai sentito una sua canzone, puoi dire di averle sentite tutte perché sono tutte uguali.

7 a Lazarus – morti in piedi di Nesli. Dopo Confessione – Story, Nesli torna con un brano che celebra la tristezza su con un sound hip hop che non scende a patti con il tempo e le mode. Un sound che potrebbe essere tranquillamente uscito dai primi anni 2000 sul quale fanno capolino solo le parole e la tristezza mista ad amara consapevolezza di Nesli, che parla anche di suo fratello, Fabri Fibra.

Da mio fratello ho imparato come scordarsi
a mio fratello ho insegnato a drogarsi e tutti quelli che mi chiedono “quando?”
rispondo non ci sarà mai un trovarsi
.

Lazarus è un brano decisamente triste, nel quale emerge il dolore, ma anche le delusioni ricevute dagli amici, che hanno insegnato a Nesli che non hai amici e nessuno ti capisce se non hai radici, dalla famiglia, dall’amore, dalla vita.

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