Il rap in Nuova Zelanda
Il rap in Nuova Zelanda è arrivato esattamente un anno dopo rispetto agli Stati Uniti e all’uscita del singolo Rapper’s Delight della Sugar Hill Gang, il primo brano rap della storia.
La peculiarità del rap neozelandese è che negli ultimi anni ha riscoperto la lingua M?ori.
Molti dei più importanti artisti neozelandesi, infatti, sono di origine M?ori e delle Isole dell’Oceano Pacifico. Tra questi Dalvanius Prime, la cui “Poi E” fu la prima hit di hip hop neozelandese, Dean Hapeta, e Upper Hutt Posse, il cui “E Tu” del 1988 fu il primo album autoctono di puro hip hop.
Alcuni rapper, come i membri della Upper Hutt Posse, sono diventati famosi per le loro liriche a sfondo politico in supporto al tino rangatiratanga (l’autogoverno Maori). Nonostante il genere stesse crescendo in popolarità, molti neozelandesi detestavano l’hip hop ed alcune radio si attenevano a quello che veniva chiamato “no rap, no crap”, ovvero il bando della musica hip hop dalla programmazione.
È stato il DJ della Upper Hutt Posse, DLT, che ha aiutato la fondazione e la crescita del movimento ad Auckland, in cui sono cresciuti artisti come Joint Force, Che Fu e Dam Native. DLT ha anche avviato uno show radiofonico True Skool Hip Hop Show, che ha unito gli sforzi con la Wednesday Night Jam di Wellington per promuovere il genere. La scena underground di Wellington si fece vibrante alla fine degli anni 1980 con il locale supergruppo Rough Opinion ed una ondata di artisti come The Wanderers, Temple Jones e Hamofide. Negli anni ’90 ed all’inizio desecolo, l’hip hop polinesiano e Maori è stabilmente cresciuto in popolarità, fino a diventare un vero e proprio genere musicale a sé stante chiamato Urban Pasifika. Gli artisti di questo periodo sono Savage, Che Fu, Nesian Mystik e Scribe, che è diventato il primo artista di genere ad essere contemporaneamente primo nella classifica album e singoli nel 2004.
5 rapper neozelandesi:
TIKI TAANE.
Molto probabilmente hai sentito il suo nome, dal momento che due anni fa è stato arrestato per aver eseguito, durante un normale sopralluogo delle autorità locali, Fuck Tha Police degli NWA.
Tiki Taane mischia un’attitudine da rocker punk a testi parlati.
SCRIBE.
Il primo artista rap della Nuova Zelanda. Una sorta di padre fondatore con ben 18 anni di carriera. Il suo album di debutto,
The Crusader, uscito nel 2003 è stato certificato 5 volte disco di platino.
SWIDT.
È probabilmente il collettivo più famoso della Nuova Zelanda.
Nel 2016 gli SWIDT sono stati nominati sia per il Critics Choice Award, sia per il miglior album Urban / Hip-Hop ai New Zealand Music Awards 2016. Durante la premiazione, la cantante R&B Aaradhna Jayantilal Patel ha rifiutato il premio per il miglior album urban/ hip-hop, sostenendo che le due diverse categorie fossero state messe insieme per motivi razziali e a dato il suo premio agli SWIDT. Nel suo discorso di rifiuto del premio, Patel ha descritto gli SWIDT come “il futuro dell’hip hop”. Anche nel 2017 gli SWIDT sono stati nominati in ben 4 nomination ai New Zeland Music Awards facendo incetta di premi.
Il loro album più famoso e iconico è STONEYHUNGA. La loro attitudine è senza regole, come se ci trovassimo nel wild west.
MELODOWNZ.
È sicuramente uno degli artisti più in voga negli ultimi anni. Nella sua musica mischia le influenze dell’hip hop old school con quelle della nuova wave creando un sound unico. Nel 2019 ha vinto il premio come miglior artista promettente ai Pacific Music Awards.
Il suo ultimo album, High Beams, è del 2018 e in molti stanno aspettando un nuovo disco, anche se a dicembre ha collaborato con Denzel Curry nel brano No Mercy.
BLAZE THE EMPEROR.
Rapper di Auckland, ma originario di Kigali, in Ruanda, è apparso sulla scena neozelandese nel 2011 come membro del collettivo Beneath The Hype, per poi intraprendere una carriera solista.
Il suo nome è spesso collegato a quello di Raiza Biza, che in certo senso ha contribuito a lanciare la sua carriera solista e con il quale ha collaborato più volte. Nel 2018 Blaze The Emperor ha aperto il suo tour europeo esibendosi in Italia, ad Aosta.