Fabri Fibra è pronto a pubblicare il disco, lo dice nel nuovo Red Bull 64 Bars

Fabri Fibra è tornato per la seconda volta con un nuovo Red Bull 64 Bars con le produzioni di Chef P, James Logan e il producer americano multiplatino Amadeus (che ha lavorato con artisti del calibro di 50 Cent, Chris Brown, Tyga e molti altri). 

In questo Red Bull 64 Bars, Fibra torna con un flow tagliente, lucido, quasi rilassato nella sua sicurezza, ma affilato nei contenuti. È un esercizio di stile che diventa anche dichiarazione d’identità: Fibra è perfettamente a suo agio nel ruolo di veterano del rap italiano, consapevole del suo impatto e della sua influenza. Gioca con il linguaggio (“Ti parlo in codice tipo codice rosso”), con le immagini forti (“Per questi rapper è Avetrana”), con i riferimenti colti e pop (da Kafka a Ol’ Dirty Bastard, da LL Cool J a Wanna Marchi), con ironia e intelligenza.

 “La guerra è con le rime, la pace è dei sensi”. 

Fibra alterna punchline e consapevolezza politica (“Il mio supporto al rapper che per far le rime in Iran quasi è morto” in riferimento alla vicenda di Toomaj Salehi), consapevolezza del mercato e del mondo contemporaneo (“Due foto con l’influencer, poi due rime a cappella”), disillusione e passione.

Troppo grande per dissarvi” non è solo una punchline efficace, ma una dichiarazione di posizione: il dissing può far parte del gioco, ma a certi livelli si gioca un altro campionato.

Questo RED BULL 64 BARS è un warm up in vista del nuovo disco Sta cominciando il caldo e c’ho il disco in uscita”, ma anche un richiamo forte: “Non imitare! Non ti limitare!”. Fibra non si limita. E nemmeno si imita.

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