Ensi e il suo primo disco d’oro
E’ di ieri la notizia che Ensi ha ottenuto il suo primo disco d’oro con ‘4.20’, la canzone contenuta nel suo ultimo lavoro ‘V’ e che vanta i featuring di Madman e Gemitaiz.
Non ho mai nascosto la mia ammirazione per Ensi, nè tanto meno che lo ritengo l’unico vero Mc italiano e per chi non sapesse cos’è un Mc, segua il consiglio del mio amico Michele Wad Caporosso e vada cercarlo su quel cazzo di Google. Detto questo, pur essendo felice per l’Mc torinese, trovo questo questo riconoscimento assolutamente significativo dell’andazzo che sta prendendo il rap italiano e soprattutto dei gusti dell’ascoltatore medio di rap. Mi spiego meglio, molto probabilmente se non ci fossero stati i featuring di Madman e Gemitaiz, ‘4.20’ non sarebbe mai stata certificata disco d’oro. Non perchè non sia un bel pezzo, anzi, ma perchè Ensi non è figo tanto quanto il pubblico vede fighi Madman e Gemitaiz. Non sto dicendo che loro non siano bravi e siano solo fighi, al contrario, sono molto bravi nel loro, ma sono sicuramente più fighi di Ensi. Perchè dico questo? Perchè Ensi con ‘V’ ha fatto un disco coraggioso, non si è snaturato per compiacere il pubblico attuale di rap italiano facendo canzonette da ragazzino per ragazzini, al contrario ha fatto un disco maturo che rispecchia i suoi 30 anni e le tematiche ad essi connesse. Il vero traguardo per Ensi sarebbe stato ottenere il disco d’oro per ‘Mezcal’ o ‘Tutto il mondo è quartiere’ o ‘Vincent’, invece l’ha attenuto con un featuring. Per me l’intero ‘V’ è da disco d’oro, così come lo è ‘Rock Steady’, ma il problema è che Ensi è troppo sottovalutato dal pubblico, è difficile per un ragazzo di 15 o 20 anni identificarsi in lui e nella sua capacità di scrittura, troppo complessa per molti, al contrario è più facile identificarsi in uno Sfera Ebbasta o nella DPG. Perchè? Perchè hanno un immaginario più figo e danno al pubblico esattamente ciò che vuole.
Ma Ensi non si è mai piegato a questo e molto probabilmente non lo farà mai.
“Questa musica è nata parlando alle persone ti rende parte di qualcosa che ha un identità e senza distinzione di ceto sociale, di razza o colore è la voce di chi non ne ha e se non passa di moda è perché non è una moda, si rinnova a quarant’anni e siamo sempre in voga, due parole di tre lettere non è uno slogan, è un fenomeno che ha condizionato la storia”. Queste sono le parole di Ensi in Rock Steady, sono passati tre anni da allora, ma quello disegnato da lui è il miglior concetto di rap, quello più veritiero, che abbia mai letto.
Anche in “Tutto il mondo è quartiere” Ensi parla alle persone di situazioni reali, nelle quali tutti posso identificarsi, o che comunque hanno visto o vissuto almeno una volta nella propria vita. E’ questa la vera essenza del rap, è per questo che il rap è nato, per parlare alle persone, non per la versione deluxe, per itunes, ma per chi si siede ancora sul fondo del bus o per chi, come lui, oggi ha 30 anni e vive le sue stesse esperienze.
Ensi è quello che dice il nuovo me contro il nuovo niente che è una frase fortissima da dire e che può essere interpretata come un’autocelebrazione di se stesso rispetto alla scena attuale, come se lui si evolvesse mentre gli altri stanno fermi, invece è proprio il contrario, il nuovo me di Ensi è il saper affrontare questa novità rimanendo se stesso, che non è da tutti. Io credo che Ensi non sia sufficientemente capito e apprezzato e che anche ‘V’ non sia stato capito come avrebbe dovuto, pezzi come ‘Noi’, ‘Mamma diceva’ e ‘Vincent’ racchiudono in sè un po’ tutto il senso del disco. E’ un po’ un viaggio e lui ce lo dice già nella seconda traccia “quando ti firmo il disco è come un timbro sopra il passaporto”.
Io credo che molti questo viaggio non l’abbiano capito e l’assegnazione a ‘4.20’ ne è la conferma. E’ un pezzo che spacca per carità, ma ad essere stati premiati a mio avviso sono più Madman e Gemitaiz e che Ensi stesso. Questo personalmente mi fa un po’ schifo, mi fa quasi vergognare di essere un’ascoltatrice di rap italiano oggi, dove ad essere premiato è sempre più il personaggio della musica. E mi dispiace ancora di più che la nuova generazione non avrà mai quel passaggio di testimone che ha avuto Ensi e che ha contribuito a fare di lui il grande Mc che è.