È evidente che Ernia stia per annunciare l’arrivo di un singolo o di un disco. Da cosa lo si deduce? Dal fatto che ha eliminato ogni post, immagine del profilo compresa, da Instagram. E da qualche giorno sta ripercorrendo tramite foto che lo ritraggono bambino e ragazzino la sua vita, raccontandoci aneddoti interessanti. Come l’amicizia con Tedua e il suo primo approccio al rap e alle riviste porno.
“Un pomeriggio in quartiere vidi un ragazzetto gesticolare in piedi su una panchina mentre cantava: Mario aveva un anno in meno di me, avevamo fatto l’asilo e qualche oratorio estivo insieme. Ho sempre pensato fosse un po’ matto, ma sapevo che quello che stava facendo mi interessava, l’avevo già cercato, o comunque dentro di me c’era la voglia di capire come farlo.
Mi spiegò che era stato ad una jam, un torneo di freestyle che veniva organizzato non lontano da lì. Due settimane dopo ce lo accompagnai e così iniziò uno dei momenti più entusiasmanti della mia vita. […] Intanto crescevamo e compravamo riviste porno nascondendole sotto a un cespuglio nel parchetto del quartiere, insieme a cibo e merende rubate al mercatino comunale. Arrivò il momento di scegliere i nostri nomi da rapper, Mario volle chiamarsi “Incubo”, mentre io “Snake”. Ernia fu il soprannome che mi diede una mia compagna di classe, da quel momento me lo sarei portato dietro per sempre. Quando Mario dovette trasferirsi a Genova ci rimasi malissimo. Stavo per iniziare la prima liceo e mi sentivo un po’ abbandonato. Forse avevo scoperto anche il valore dell’amicizia vera“.
O come l’arresto e il tradimento da parte di un amico accennato in alcuni suoi testi, come Lei No – Il tradito dove Ernia si rivolge a un amico, colpevole di averlo tradito per aver intrapreso una relazione con una sua ex ragazza della quale era però ancora innamorato e sostiene di averlo coperto durante un arresto. Ernia dice: “Provo a distrarmi e penso sempre a quello / Vedere che la baciano le labbra che mi chiamavan fratello / Ti ricordi ti ho coperto in un arresto / Ma mai mi son permesso di chiedere qualcosa in cambio per questo“.
Nel post Ernia racconta l’accaduto nei dettagli:
“Sono stato arrestato la prima volta quando avevo quasi 14 anni mi accusarono di furto aggravato con scasso di un motorino che si trovava all’interno di una cantina. L’indagine fu però archiviata, dato che non ero imputabile. Quando mancavano venti giorni al mio quindicesimo compleanno mi arrestarono un’altra volta, l’accusa in questo caso era di porto d’armi illecite a fini d’offesa. Dichiararono di avermi visto portare delle mazze per una rissa. In verità coprii un altro ragazzo, che indossava un giubbotto uguale al mio. Non cantai, nonostante questo lui non mi ha mai ringraziato. La strada fa cagare, la piazza pure: non c’è nulla di nobile nelle stronzate che ho fatto da adolescente“.
Arriviamo al quarto post. Sono i 18-20 di Ernia e lui ci racconta della sua esperienza con i Troupe d’Elite e qualcuno giustamente commenta TIC TOC È L’ORA DEL DISCO FRA. Perché per quanto siano interessanti gli aneddoti e le cronache di Ernia, a una certa se dobbiamo arrivare al presente e annunciare sto benedetto disco, la strada sembra essere ancora lunga e tortuosa.