Da Gemitaiz ad Alessandra Amoroso: è polemica per il concerto di Salmo in Sardegna
Ieri (13 agosto), Salmo ha organizzato un concerto gratuito a Olbia, in Sardegna. Lo scopo era quello di organizzare una raccolta fondi parallela per aiutare le persone colpite dagli incendi di fine luglio. Il risultato? Un mega concerto, come purtroppo, causa pandemia, non se ne vedono da tempo.
Ora e luogo sono stati comunicati da Salmo prima del live e sono stati tantissimi i ragazzi che hanno partecipato, una folla che fino a un anno e mezzo fa sarebbe stata normale, ma che oggi viene vista in modo diverso.
Durante il concerto, Salmo ha letto una lettera indirizzata al Governo italiano, nella quale spiega il suo punto di vista su assembramenti e concerti.
Sono state molte le persone che oggi hanno usato i social per criticare il concerto di Salmo.
PREGO SEDETEVI COMODI, STA COMINCIANDO LO SHOW.
Da Alessandra Amoroso, a Gemitaiz, passando per Fedez e per persone comuni, l’hashtag #Salmo è ora in tendenza su Twitter.
Se la tua serata aveva l’intento di una raccolta fondi (giustamente per la tua regione) e per dare voce al nostro settore, ci tengo a dirti che qualcosa è andato DAVVERO storto…
— Alessandra Amoroso (@AmorosoOF) August 14, 2021
Nel rispetto di tante persone credo sia opportuna una tua spiegazione.
Grazie #salmo pic.twitter.com/MS6Xv5GKc3
Il concerto di beneficenza con il quale #Salmo ha ammassato migliaia di persone a #Olbia non è una “coraggiosa ribellione” (come molti scrivono), ma soltanto una grave mancanza di rispetto verso gli addetti ai lavori che da mesi stanno organizzando eventi rispettando le regole. pic.twitter.com/MsacHZcbv6
— Alessandro Iannacci (@AleIannacci) August 14, 2021
Quando vuoi aiutare la Sardegna ma finisci col fare triplicare i contagi e fai un concerto senza rispettare una norma che sia una. Schifo. #Salmo pic.twitter.com/XsAVQLhndh
— Le MetaMorizzate (@Meta__Moro) August 14, 2021
Sei un pagliaccio. #Salmo Dovrebbero arrestarti sul serio. pic.twitter.com/iD5WCAubbj
— Federica (@Federicavirdis) August 14, 2021
Praticamente grazie a #Salmo la Sardegna tra un mese torna zona arancione
— ???? ? (@Kalo9603) August 14, 2021
Se ho capito bene, #Salmo, con la scusa del concerto benefico tenuto segreto, ha fatto accalcare le persone e ha detto che a lui i concerti distanziati non piacciono. Capito? Invece agli altri piacciono; non li fanno perché c'è una cazzo di pandemia ma perché gli piace così.
— Stefuz (@Stefy_1987) August 14, 2021
mi fa ridere che condivide la foto nelle storie per vantarsi di quanta gente c’era come se non ci fosse una pandemia globale in corso #Salmo pic.twitter.com/zXVbYUvPji
— Sofia? (@chenesannotutti) August 14, 2021
Di fatto a Salmo viene contestato il fatto di aver organizzato un concerto che viola appieno le norme previste per il Covid. In parte è vero, ma qualcuno ad Olbia, forze dell’ordine, sindaco, assessori e via dicendo, sarà stato pure a conoscenza dell’evento, avrà dato l’ok. Non credo che Salmo abbia montato un palco abusivamente e abbia tenuto un concerto in modo appunto abusivo. Va anche detto che, nonostante sia stato oggettivamente un evento che viola le norme previste per la pandemia, tutti quelli che oggi si scandalizzano sui social, dov’erano quando l’Italia ha vinto gli Europei di calcio e le strade di tutto il Paese erano intasate? A festeggiare in strada?
Posso capire i colleghi cantanti che dicono “noi siamo fermi da più di un anno e tu fai il cazzo che ti pare”, ma capisco un po’ meno l’indignazione collettiva. E non perché, visto che ci sono delle regole vadano assolutamente rispettate da tutti, ma perché queste regole vengono “usate” solo quando fa comodo, soprattutto per creare polemiche. Dove sono gli indignati e le regole quando i ristoranti sono pieni e senza distanziamento? O quando le discoteche fingono di fare solo servizio ai tavoli, ma sono regolarmente aperte? Dove sono quando i baristi o i panettieri lavorano al banco senza mascherina?
Se ci sono delle regole devono essere rispettate sempre e ovunque, è troppo comodo indignarsi solo quando c’è un cantante su cui puntare il dito. E con questo non sto dicendo che il concerto di Salmo sia stato corretto, ma che queste polemiche scoppiano solo quando conviene.
Tanto più che sui concerti di Radio Deejay a Riccione nessuno ha aperto bocca, eppure gente ce n’è.
Ma c’è stato anche chi, come Lazza e Shade, ha dato ragione a Salmo.
Lazza: “quando abbiamo vinto l’Europeo andava tutto bene, tanto rispetto per aver fatto quello che avremmo dovuto fare tutti. Quando l’Italia ha vinto l’Europeo non si poteva dare la colpa a nessuno. Ora che invece qualcuno del nostro settore ci ha messo la faccia probabilmente gli romperanno il culo“.
Shade: “ma chi si indigna per l’assembramento di Olbia si è perso quello per lo scudetto dell’Inter o per la vittoria dell’Europeo? Lo spirito patriottico protegge dal Covid? O forse in quel caso faceva più figo mettere la foto di Chiellini?”
Dal canto suo Salmo ha risposto alle varie polemiche sottolineando di aver pagato il concerto di tasca sua e che gli assembramenti sono ovunque, dalle spiagge ai bar, solo che ora i perbenisti e i polemici hanno una persona da criticare.
Che poi come discorso ci sta, ma non è che se lo fanno tutti, allora lo faccio anche io, ma più in grande sia una giustificazione. Non solo, sembra quasi dire “se puoi pagarti un intero concerto e non fai pagare il pubblico, allora i concerti si possono fare, anche se non si possono fare”.
Ma il punto è che la “colpa” degli assembramenti, se proprio vogliamo parlare di colpa, non è di Salmo, ma di chi ha permesso un concerto di tale portata violando apertamente le regole, dando uno schiaffo in faccia a tutti i lavoratori dello spettacolo fermi da un anno e a tutte le persone che le regole continuano a rispettarle.
Questo era un concerto che non andava fatto. È stato tutto sbagliato, dal sindaco di Olbia che dà l’ok, a Salmo che si erige ad artista ribelle perché viola le regole e crea assembramento giustificandosi con il “tanto lo fanno tutti”. Più che aiutare la Sardegna sembra un aver voluto alimentare il proprio ego.