Cosa ci ha insegnato l’uovo?
Un profilo Instagram con 8 milioni di follower e una foto, quella di un uovo, una normalissima foto di un uovo con sfondo bianco che si può trovare su Google ha raggiunto e superato i 50 milioni di like.
Assurdo vero? Sì, ma la dice lunga su come si possano manipolare gli utenti e rendere virale qualcosa privo di qualsiasi peculiarità o caratteristica. E qui torno al discorso di Instagram. È un social network potentissimo che, se usato bene, è in grado di trasformare in star persone senza arte né parte e chi dice il contrario mente sapendo di mentire. Si può prendere un artista qualunque, iniziare a postare sue foto, elogiarlo, scrivere interi post sulle sue doti e accrescere la sua popolarità social. Questo è quello che alcune pagine fanno. Se Instagram non fosse così potente, se chi scrive di rap o più semplicemente fa meme non avesse una tale forza, perché centinaia di emergenti pagherebbero per un loro post o una loro storia? E soprattutto perché tali pagine si farebbero pagare per questo? Al di là che sia eticamente scorretto, è visto come un modo per fare pubblicità. E la pubblicità si fa perché il social network stesso è un potente mezzo di comunicazione e perché la pagina in questione ha un grande seguito, se no sarebbe completamente inutile. E nella maggior parte dei casi lo è. Se prendo soldi da un emergente X con 1000 follower e una popolarità basata solo sugli amici più stretti, condivido un post sulla mia pagina Instagram o lo taggo in una storia cosa do effettivamente a quella persona? Niente. Forse 10 follower e altrettante views su YouTube, quindi gli sto rubando soldi? Decisamente sì. Ma se prendo un artista già conosciuto nell’ambiente e comincio a scrivere di lui ripetutamente con post e storie sto in qualche modo indirizzando i miei seguaci a seguire quella persona, a credere che quella persona sia molto famosa e talentuosa, qui sto dicendo ascoltate lui perché è più bravo di altri, sto manipolando l’informazione e deviando l’attenzione su uno piuttosto che su altri. Ovviamente il gioco non vale se in ballo ci sono artisti già affermati da anni.
Marracash per esempio non usa i social eppure tutti stanno aspettando il suo nuovo disco e sicuramente non avrà problemi di vendite, classifiche, interviste e via dicendo. Ma è un artista solido, con una solida fan base e una discreta popolarità. Cosa resterebbe invece se togliessimo Instagram alla Dark Polo Gang? Cosa ci resta ad oggi di Trap Lovers? Forse per alcuni Cambiare Adesso, ma sicuramente per tutti CHI CAZZO È IL TUO GIOIELLIERE?
E qui torniamo al discorso dell’uovo, che ci ha insegnato quanto sia potente Instagram e come si possa manipolare l’attenzione e rendere virale qualsiasi cosa.