Come i Blink-182 hanno creato il nudo punk
Enema of the State è indubbiamente un disco che ha segnato la storia del pop punk e anche una sorta di manifesto dei Blink-182.
Questo ovviamente non solo per il suono e per gli argomenti trattati nei loro testi, decisamente più leggeri, scanzonati e ironici, ma anche per l’impatto dei loro video.
C’è da dire che a fine anni ’90 i video erano fondamentali, regnava MTV e chi la guardava conosceva a memoria tutti i video delle canzoni trasmesse.
I Blink-182 sono sempre stati eccentrici dal punto di vista dei videoclip. Nel video di M+M’s, uno dei loro primi singoli, si vedono i tre componenti della band metre rubano degli oggetti alle loro ragazze, mentre loro dormono. Si ritrovano tutti e tre e vanno a divertirsi, spendendo tutto. Alla fine del video, mentre la band sta scaricando dalle macchine gli strumenti per il concerto, arrivano le loro ragazze e cominciano a spararsi. Tutti i membri della band vengono colpiti, ma quando le ragazze se ne vanno, prendono gli strumenti e salgono sul palco per iniziare il loro concerto. Per la crudezza delle immagini è stato girato in seguito un altro video.
Quindi le premesse per quello che avremmo visto in seguito c’erano tutte.
Il successo nel mainstream e il fenomeno Blink-182 esplode definitivamente nel 1999 con l’album Enema of the State, che ha venduto 15 milioni di copie in tutto il mondo. E i singoli What’s My Age Again?, Adam’s Song e All the Small Things vengono mandati in onda continuamente sulla radio e su MTV.
Adam’s Song è una canzone diversa dalle precedenti della band e non doveva neanche essere inserita nel disco. Contiene però una
citazione storpiata di un pezzo intoccabile come Come As You Are dei Nirvana. “I took my time / I hurried up / The choice was mine / I didn’t think enough” è una vera e propria risposta all’ammonimentooriginale di Kurt Cobain (“Take your time / Hurry up / The choice is yours / Don’t be late”).
Questa canzone, oltre ad essere diventata iconica per un genere e per un’epoca, ha creato anche diversi problemi. Uno in particolare ha sconvolto la band. Nel 2000, il diciassettenne Greg Barnes, scampato al massacro della Columbine High School dell’anno precedente, si è impiccato in garage lasciando come unico messaggio Adam’s Song in repeat sullo stereo. Ma Adam’s Song è una canzone contro il suicidio, una canzone di speranza.
A fronte del suicidio di quel giovane, il gruppo ha ricevuto diverse mail da parte alcuni fan che avevano contemplato il suicidio, per poi riconsiderare la situazione dopo avere ascoltato Adam’s Song.
Se parliamo dei Blink-182 e del periodo di Enema of the State ci sono due video che hanno fatto storia: quello di All the Small Things con la parodia dei personaggi pop dell’epoca come Christina Aguilera (Genie in a Bottle), Britney Spears (Sometimes) e Backstreet Boys (I Want It That Way).
Parodia che i rap addicted conoscono bene e che ha caratterizzato anche alcuni videoclip di Eminem, uno su tutti The Real Slim Shady.
Ma c’è stato un video che in quel periodo non si poteva proprio smettere di guardare ed è quello di What’s My Age Again?
Uno dei video più iconici di tutti i tempi.
I Blink-182 girano nudi, corrono per strada, vanno ovunque, in mezzo alla gente. Non ci sono trucchi, i Blink-182 quando hanno girato il video erano davvero nudi, e le espressioni dei presenti erano reali. Ovviamente le parti intime sono state censurate previa pubblicazione.
Il momento top del video arriva quando i tre attorniano la pornostar Janine Lindemulder, per non parlare della bambina che con una lente di ingrandimento si gira di colpo e inquadra le parti intime della band.
Questo video segna la carriera della band, nel bene e nel male. Da una parte i Blink-182 fanno del nudismo il loro marchio di fabbrica superando per certi versi i Red Hot Chili Peppers che si erano messi i calzini sui peni e avevano cantato nudi nel 1983 durante la loro esibizione al Kit Kat Club a Los Angeles.
I Blink-182 vanno oltre e senza calzini da nessuna parte suonano nudi a Total Request Live, lo show itinerante di MTV.
La critica inizia a dargli contro e a definirli un fenomeno da baraccone.
Anni dopo, la band ha così commentato quell’etichetta di punk nudi che si erano costruiti: “ha smesso di essere divertente dopo dieci minuti. Eravamo tanto ingenui da correre in giro nudi e ci facevano sembrare davvero una boy band erotica e stronzate varie. Venivamo dalla scena punk, ma l’etichetta costruì attorno a noi una tale cosa che non capivamo nemmeno. Ci eravamo dentro e basta e ci abbiamo messo un po’ a cavarcene fuori e a tornare quelli che veramente eravamo, ma è difficile farlo quando la gente ha speso milioni di dollari per renderti quello che non sei”.