Chi è Lil Jolie, la giovane artista che ha collaborato con Ketama?

Lil Jolie, pseudonimo di Angela Ciancio, cresce come bambina ribelle, che infrange le regole. Si è fatta conoscere su Soundcloud e, dopo il brano “Farsi Male”, che segna il passaggio da Soundclouder indipendente ad artista Warner, ha pubblicato “Diamante” lo scorso aprile.
La musica entra nella sua vita abbastanza presto, quando a soli 5 anni, suo nonno, che suonava la fisarmonica, le regala la chitarra e lei inizia a suonarla solo per opporsi alla routine. Canta nelle recite scolastiche, nel coro della chiesa e intanto ascolta i Pink Floyd, gli Oasis e i cantautori del passato.
Da adolescente si sposta a Napoli, la vita di provincia le sta stretta, così come le etichette, e trova nella musica la terapia migliore per colmare i suoi vuoti e per tradurre le sue sensazioni in parole e musica.

Lo pseudonimo di Lil Jolie è ispirato ad Angelina Jolie, una piccola Jolie con gli occhi azzurri espressivi e la bocca carnosa, è il soprannome che incominciano a darle gli amici e decide di usarlo come nome d’arte. Nel 2018 incomincia a pubblicare le sue canzoni con testi che trasudano sensibilità e mostrano lo scenario della Generazione Z. Incominciano ad affermarsi su Soundcloud, dove inizia ad essere seguita e grazie al quale riceve apprezzamenti da artisti e addetti ai lavori. Il suo talento viene notato dalla scena e grazie al supporto di Close Listen (produttore dei Tauro Boys), Zollo, Vipra (Sorrowland e autore affermato) trova la sintonia perfetta per dar vita ai suoi nuovi pezzi.

Ora Lil Jolie collabora con Ketama 126 nel brano, Panico, uscito ieri (venerdì 25 settembre).



Panico è una canzone introspettiva anche se il beat elettronico e la cassa dritta possono ingannare. Parla di me, delle mie paure.” Racconta Lil Jolie – “Andare in panico è la cosa che più mi spaventa perché mi fa sentire inerme, odio perdere il controllo. Non mi rivolgo a una persona in particolare, è come se stessi parlando a tutti quelli che nel corso della mia vita mi hanno resa fragile. Quando l’ho scritta ero arrabbiata, avevo bisogno di scrivere quelle cose in quel momento.
La collaborazione con Ketama è stata spontanea, l’ho conosciuto un anno fa ad un concerto, quando ho registrato Panico ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa, il tocco di qualcuno che poteva rendere la canzone ancora più vera: ho pensato a lui e gli ho mandato subito un provino su whatsapp, gli é piaciuta ed è nata Panico così com’è ora”.



Il panico viene descritto come quel conflitto di invalidità che è in grado di causare ma che, una volta passato, ricorda quanto sia buono il gusto del respiro. Il panico è visto come uno strangolamento invisibile al resto del mondo che può avvenire ovunque.

Sei molto giovane eppure hai uno stile musicale decisamente marcato e unico, quali sono le tue influenze? Con quale musica sei cresciuta?

Sono cresciuta tra cantautorato italiano e tra rock e grazie a mio padre la mia band preferira da sempre sono i Pink Floyd. Crescendo la mia attenzione si è spostata verso il panorama urban internazionale e ultimamente sto amando tanto Tyler The Creator, Brockhampton e l’rnb contemporaneo.

Ho letto che vieni dalla Terra dei Fuochi, ma che sei stata molto tempo a Napoli, quale posto definisci la tua casa?

Ho sempre fatto fatica a definire “casa” qualcosa. Da adolescente non mi sentivo al mio posto in provincia, mi sono sentita spesso giudicata. Mi spostavo a Napoli col mio gruppo di amici e ci riunivamo tutti. Attualmente ho le idee più chiare: mi sento a casa dove posso essere me stessa e oggi non mi sento più sbagliata e non devo scappare altrove per nascondermi dagli altri!

In Panico collabori con Ketama, com’è nata questa collaborazione?

Appena la scrissi pensai subito a Ketama perché sentivo che mancasse qualcosa. Gliela girai su whatsapp e dopo un po’ mi arrivò la strofa. È nato tutto spontaneamente!

Panico è un mix tra rock, punk, rap, se dovessi etichettare la tua musica come la definiresti?

Non mi piace etichettarmi, tantomeno etichettare la mia musica. Mi piace farla a prescindere dal genere e questo rispecchia molto la mia personalità.
Faccio musica perché mi diverte farla senza pensare al genere, sta all’ascoltatore etichettarla!

Se penso alla parola panico, mi viene in mente paura, c’è qualcosa di cui hai paura?

Sono una persona estremamente paranoica. Ho paura di molte cose ma la mia paura più grande è non avere la certezza che ci sarà un domani. Tutto ciò su cui non ho il controllo mi spaventa per questo mi piace vivere alla giornata.

Oltre a Ketama, con il quale mi siete sembrati in perfetta sintonia sia stilistica che musicale, c’è un artista con cui vorresti collaborare?

Nel panorama musicale italiano mi piacerebbe molto collaborare con Franco126 o con Mecna e Coco perché oltre all’affinità musicale provo una grande ammirazione nei loro confronti.








 

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