L’Elfo: “l’hip hop è come una religione”

L’11 settembre è uscito Vangelo II Luka, il nuovo disco de L’Elfo. Un progetto decisamente non convenzionale e che non segue le mode e i trend del momento, al contrario L’Elfo ci porta testi spesso crudi su un tappeto sonoro curato da FunkyMan, che riesce a esaltarne al meglio i contenuti. A distinguersi e a strizzare, se vogliamo, l’occhio alle radio sono tre brani in particolare Gig Robot, Filo Spinato e Dicembre, che risente delle influenze cantautorali de L’Elfo. Quello che stupisce e cattura, ascoltando il disco, è la perfetta contrapposizione di parti crude e dure con altre decisamente più malinconiche e intime.

Per il disco hai utilizzato un titolo che ha un richiamo religioso, come mai questa scelta?

“Perché per me la mentalità hip hop e certi valori racchiusi in questo mondo sono come religione, tra l’altro io la frase “questo è il Vangelo secondo Luka” la dicevo già in una canzone del 2013, il cui titolo è Analizzami. Inoltre il quaderno in cui scrivo a detta del mio staff sembra proprio uno di quei Vangeli Apocrifi, perché scrivo tutto unito e con una calligrafia ai più incomprendibile”.

Che rapporto hai con la religione?

“Sono cresciuto in una tipica famiglia siciliana, tutti i miei nonni erano molto religiosi, quindi sono permeato da questa cultura che rispetto ma io mi reputo agnostico”.

Nel disco ho trovato frequenti momenti di tristezza e malessere, la musica ti aiuta a buttare fuori quello che hai dentro?

“Sì, per me è un po’ come andare dallo psicologo, per me scrivere rappresenta a tutti gli effetti uno sfogo, non scriverei le cose che scrivo se non fosse così”.

Nonostante sia un lavoro completamente nuovo ci sono parecchie connessioni con i tuoi lavori precedenti, come una sorta di story telling che continua, in cosa ti senti di essere cambiato?

“Non credo di essere cambiato, credo solo di essere migliorato, fondamentalmente il mio modo di pensare e vivere è rimasto sempre lo stesso però ora sono più bravo a raccontarlo”.

In Teaser dici fanno festa questi ratti, si affittano un’Aston Martin, poi il video finisce e ritornano lavapiatti, è una sorta di rappresentazione di buona parte della nuova generazione?

“Purtroppo sì, il mio compito è di dire le cose come stanno, a volte sembrerò vecchio per le cose che dico, ma per me la realness è ancora il tratto fondamentale di questa musica, puoi essere tecnicamente il più forte del mondo ma se dici cazzate, non vali niente!”

Come sta andando il disco? I risultati che stai ottenendo erano quelli che ti aspettavi?

“Per il disco che ho fatto, secondo me completamente fuori le regole del music business di oggi abbiamo superato pure le aspettative, il disco è stato apprezzato tantissimo e i numeri su Spotify continuano a crescere”.

Com’è nata la scelta dei featuring?

“Solo per un fatto di amicizia e stima, ho messo dentro solo gente capace che poteva avere un ruolo nel disco..Ensi e Clementino mi conoscono da quando praticamente ho iniziato con il freestyle; Vacca è stato il primo a credere in me tra i big del rap italiano, e solo per questo merita la mia gratitudine; Cromo l’ho conosciuto al concerto di Vacca a Milano e c’è stata subito stima; Nerone è un mio amico, un vero amico, uno di quelli con cui litigo e poi faccio pace, oltre a essere fortissimo lo voglio bene; per quanto riguarda le due cantanti, secondo me sono la chicca del disco, le cose che non ti aspetteresti mai da un disco de L’Elfo”.

Ci sono tre tracce che mi sembrano perfette per passare in radio, Filo Spinato, Dicembre e Gig Robot, tu su quale punteresti?

“Tutte quelle che hai nominato potrebbero passare in radio secondo me, forse a una settimana dall’uscita del disco vedendo le reazioni del pubblico ti direi Dicembre”.

In Dicembre ho sentito un’evoluzione che vira sul cantautorato, sei fan di qualche cantautore in particolare?


“Lucio Battisti, mio padre era un suo ascoltatore, e quindi l’ho ascoltato per tutta l’infanzia, ascoltarlo mi riporta indietro nel tempo”.

Ho visto che hai fatto solo un instore, com’è stato incontrare i fan con il distanziamento?

“È stato stranissimo, mi è dispiaciuto magari non poter abbracciare i fan, ma so che anche loro hanno capito la situazione difficile in cui ci troviamo e non esisteva un modo diverso per farlo”.

Un pregio e un difetto di Vangelo II Luka?

“Pregio: è un disco vero. difetto: è un disco vero”.

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