Che figata il No Phone Party di Emis Killa
Un’esperienza quasi surreale andare a un concerto senza cellulare, che in certo senso ci riporta indietro nel tempo, a quando i cellulari non facevano foto e video. E magari per molti dei fan di Emis Killa, che ieri sera hanno riempito il Fabrique di Milano, è stato il primo concerto senza cellulare in mano.
Quello dei cellulari ai concerti è un tema di cui si parla spesso. Lo scorso anno ho scritto un articolo dal titolo “andresti a un concerto senza cellulare?” e iniziava così “io? Subito”.
In quei giorni aveva fatto notizia Bob Dylan, che aveva vietato l’uso dei telefonini ai suoi live. Addirittura, prima di accedere, è obbligatorio farsi impacchettare lo smartphone al costo di 5€. Quattro anni prima Kendrick Lamar aveva vietato l’uso dei cellulari e la possibilità di scattare foto e girare video durante i suoi live. Non solo il pubblico, ma anche il numero di fotografi professionisti ammessi era limitato.
E così è stato ieri sera al No Phone Party di Emis Killa. All’entrata veniva fornita una busta in cui mettere il telefono e devo dire che nessuno lo ha tirato fuori. Vedere il palco senza quella consueta sfilza di piccoli schermi accesi è stato inizialmente strano, ma poi fighissimo. Finalmente ti godi davvero il live, ti diverti davvero, esci senza voce, non sei costretto a perderti neanche un secondo per tirare fuori il telefono e fare il video perfetto da mettere sui social. Esci senza contenuti da postare o da riguardare, ma sicuramente con un ricordo diverso della serata.
E credo sia positivo anche per gli artisti. Emis Killa era decisamente più rilassato. Si è lasciato andare a rischiaste del pubblico, che ha chiesto brani non in scaletta, e li ha cantati a cappella. Gli hanno chiesto di fare freestyle, non era in scaletta, lo ha fatto lo stesso. Il clima era quello di una festa tra amici, dove si è respirato proprio un dare avere tra il pubblico e l’artista unico nel suo genere.
Forse pensare che tutti i concerti dovrebbero essere no phone sarebbe assurdo e impossibile, ma credo che ogni tanto ci voglia. È bello smettere per una sera di essere quegli “automi con in mano un iPhone” di cui parlava Fabri Fibra e tornare ad essere persone che si godono e vivono un momento senza la ricerca costante del contenuto da postare sui social. Vedere mani alzate e non cellulari è stata davvero una figata.