Carlo Conti: “a Sanremo 2025 ci saranno alcuni rapper, ma i loro brani saranno orientati sul pop”

Stanno facendo discutere le dichiarazioni rilasciate da Carlo Conti sul Festival di Sanremo 2025.

Ospite del podcast Pezzi di Luca Dondoni, Andrea Laffranchi e Paolo Giordano, Carlo Conti ha dichiarato che Anna non sarà al Festival “Anna ha un manager molto intelligente che non la manda a Sanremo perché vuole farla crescere” ha detto e ha fatto intendere che potrebbero esserci Tony Effe e Fedez, Codacons permettendo. Ebbene sì, perché il Codacons non è proprio fan di Fedez e nelle scorse settimane ha diffidato la Rai dal mettere in gara cantanti con testi violenti e misogini nel proprio repertorio facendo il nome di Tony Effe.

Il rap quindi non sarà al Festival?

Ci sarà eccome, ma sarà pop.

“Si sono presentati tanti rapper, ma sono più orientati sul pop e stanno crescendo. Mi piace che i giovani raccontino la loro generazione non in maniera aggressiva” ha detto Carlo Conti scatenando un po’ di polemiche dai fan del rap.

Se è vero che molti rapper che abbiamo visto sul palco dell’Ariston negli ultimi anni hanno portato tracce più “pop”, come Geolier, Lazza, Ghali, Rkomi, è anche vero che il rap che troviamo in vetta alle classifiche è già pop. 

Ci possono dare fastidio le parole di Carlo Conti, ma hanno comunque un senso. Le canzoni che si portano a Sanremo sono canzoni fatte per Sanremo. Per esempio Lazza non sarebbe mai andato al Festival con un brano come Zonda, ma lo ha fatto con Cenere, che resta comunque in linea con il suo repertorio, ma è più adatto a un contesto come quello del Festival.

Parto sempre dal presupposto che l’Italia il rap non lo vuole e non l’ha mai voluto, almeno per come è realmente. Ora lo accetta, perché vuoi o non vuoi è il genere più popolare in questi ultimi anni, lo usa per riempire kermesse nazional popolari, come ha fatto in passato invitando Sfera Ebbasta al Concerto del Primo Maggio, salvo poi sputarci sopra. Lo vuole a Sanremo, se no dai i giovani non guarderebbero Sanremo, ma lo vuole plasmato a proprio piacimento. Vuole la versione per famiglie e bambini, quella che è politicamente corretta, che non dà fastidio a nessuno. E se vogliamo, parlando di Sanremo, ha pure ragione, finché ci saranno rapper disposti a fare i burattini sul palco dell’Ariston per avere un po’ di visibilità in più.

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