5 dischi flop del 2020
Cosa si intende per flop? Dal vocabolario, flop, nel linguaggio del marketing, indica l’insuccesso del lancio di un prodotto o di una iniziativa promozionale. Nel linguaggio giornalistico, invece, indica insuccesso, fiasco, riferito inizialmente a uno spettacolo, poi esteso a indicare fallimenti anche in altri settori di attività.
Cosa vogliamo intendere con insuccesso? Un disco che non ha rispecchiato le aspettative del pubblico? O un disco che non ci è piaciuto? O semplicemente un disco che non è andato particolarmente bene? Se non ci è piaciuto in questo caso sono un po’ cazzi nostri, nel senso che se parliamo di flop il gusto personale non può entrare in gioco, ci sono dischi oggettivamente belli che sono stati dei flop e dischi oggettivamente non belli che sono stati ugualmente dei flop.
Quindi per flop intendiamo quei dischi che non hanno soddisfatto le aspettative, dei quali si è parlato meno rispetto ad altri e che non hanno avuto una particolare risonanza mediatica, anche rispetto a lavori precedenti dello stesso artista.
5 DISCHI FLOP DEL 2020
1. GARBAGE DI NITRO. Personalmente non lo ritengo il suo miglior lavoro, ma questo non c’entra nulla. GarbAge ha debuttato al primo posto della classifica FIMI, ma ci è rimasto ben poco. Sei singoli estratti dal disco sono entrati in classifica alla posizione massima numero 43 e ad oggi non ha ancora raggiunto nessuna certificazione.
2. OGGI DI ENSI.
Ensi è sempre un punto di domanda gigantesco. È un ottimo mc, forse uno dei migliori che abbiamo in Italia, eppure non riesce mai a spaccare. Oggi è un Ep, ok, ma la classifica non l’ha neanche vista e non si può dire che a Clash sia andata meglio, ha raggiunto la sesta posizione ma di certificazioni neanche l’ombra.
3. RAP IS BACK DI JAMIL. Un disco criticato e apprezzato, ma sicuramente accompagnato da un ottimo lavoro di comunicazione che ha portato Jamil nella maggior parte della stampa italiana non esclusivamente di settore e persino a Studio Aperto. Questo, però, non ha fatto sì che il disco esplodesse. Ha raggiunto la top 5 della classifica FIMI, ma ci è rimasto pochissimo e anche in questo caso certificazioni non pervenute.
4. YANG DI HIGHSNOB. Il primo disco di Mike per Sony non è stato quello che può essere definito un successone. È stato accolto bene dai suoi fan che più che fan sono fedeli affezionati, ma purtroppo ha raggiunto solo le ultime posizioni della classifica FIMI e neanche una certificazione.
5. 1990 DI ACHILLE LAURO. Un album decisamente coraggioso e se apprezzi la dance anni ’90 veramente pazzesco, ma Achille Lauro non brilla mai per certificazioni. Il disco ha sì debuttato alla prima posizione della classifica FIMI, ma dopo 45 settimane, solo Scat Man è stato certificato oro.