5 leggende sul Natale

Oggi è Natale e sono tante le leggende legate a questo giorno, così come sono tanti gli oggetti ad esso legati. Come il vischio, si dice che se due persone passano sotto al vischio devono baciarsi, o l’albero di Natale, le palline, la renna con il naso rosso, o ancora i bastoncini di zucchero.
Cinque leggende, cinque storie, che si aggiungono alle altre e che contribuiscono a creare la magia del Natale, quella che viviamo da bambini, che crescendo un po’ perdiamo, ma che per un giorno ci riporta a quando aspettavamo Babbo Natale e tutto ci sembrava magico.

Il vischio


Il bacio sotto al vischio è una tradizione che risale a un’antica leggenda di origini nordiche. I protagonisti sono la Dea Freya e i suoi figli Balder e Loki, ovvero il Dio del Sole, buono e amato da tutti, e il Dio del Male, irascibile e invidioso, che decise di uccidere il fratello.
Avvisata del pericolo, Freya provò a proteggere il figlio, chiamando in aiuto ogni pianta e animale, dimenticandosi però del vischio. Loki ne approfittò utilizzando del vischio intrecciato per costruire un’arma appuntita per colpire Balder. Freya era disperata per la sua morte, ma le sue lacrime, cadendo sull’arma fatta di vischio, si trasformarono in bacche perlate che miracolosamente ridiedero vita al figlio.
Da allora la dea ringraziò con un bacio tutti quelli che passavano sotto al vischio, ritenendolo simbolo dell’amore che sconfigge la morte. E promise anche protezione eterna a chiunque, a sua volta, sotto questa stessa pianta miracolosa si fosse baciato romanticamente.

Le palline di Natale


Un povero artista di strada, nei giorni seguenti alla nascita di Gesù, si trovava a Betlemme. La notizia della natività era arrivata in ogni dove e lui, come tanti altri, desiderava salutare il Redentore. Purtroppo non aveva alcun dono da portargli, ma dopo qualche esitazione decise di recarsi ugualmente alla grotta.
Lì davanti gli venne in mente un’idea, fece quello che gli riusciva meglio: il giocoliere e utilizzando delle semplici palline riuscì a far ridere il piccolo bambino. Da quel giorno per ricordarci della bellezza di quelle risate si appendono delle palline colorate all’albero di Natale.

I bastoncini di zucchero


La leggenda è molto antica e narra di uno straordinario pasticciere che creò i bastoncini di zucchero per ricordare Gesù alle persone. Decorato a strisce rosse e bianche, questo dolce di zucchero ha infatti in sé molti significati.
Il caramello, di cui è fatto il bastoncino, rappresenta Gesù come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite. La forma a “J” rappresenta la forma di un bastone da pastore perché “Gesù è il nostro pastore”.
Il colore bianco rappresenta la purezza e l’assenza del peccato. Il sapore di menta piperita ricorda il sapore dell’issopo che è una pianta aromatica usata nel vecchio testamento per purificare.

Rudolph: la renna dal naso rosso


Rudolph era una piccola renna, derisa dal proprio branco proprio a causa del suo strano naso rosso, ma in una fredda e nebbiosa notte dellq Vigilia, la slitta di Babbo Natale si perse non riuscendo più a trovare la strada ma Rudolph,  grazie al suo naso luminoso, rischiarò le strade del cielo aiutando così Babbo Natale a consegnare i regali a tutti i bambini. Da quel giorno, ogni anno, durante la notte della Vigilia, Rudolph si posiziona a capo della slitta per illuminare la strada ai suoi compagni.

L’albero di Natale


Secondo una storia nordica, in un villaggio, alla Vigilia di Natale, un giovane si recò nel bosco, di sera tardi, alla ricerca di legna da ardere. In quella notte buia e senza luna, il ragazzo non ritrovò più la strada di casa e spaventato decise di rifugiarsi sotto un grandissimo abete.
La mattina seguente l’albero era ricoperto di neve e la luce del sole che lo illuminava creava decorazioni scintillanti. Quando i compaesani trovarono il giovane, incantati dalla meraviglia dello spettacolo, decisero di portare nelle loro case un albero per ricreare lo stesso effetto.

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