Com’è Culture III dei Migos?

I Migos sono tornati con Culture III, il terzo capitolo della saga che nel 2017 ha risctitto le regole del rap.
Prima di parlare del disco, partiamo da un gossip: Quavo si è ripreso la Bentley che aveva regalato a Saweetie. E lo dice chiaramente nella traccia Having Our Way con Drake “She had it her way, now she out of a Bentley”. Tiriamo un sospiro di sollievo per la Bentley di Quavo.

Ma questo Culture III com’è? Basta se dico figo? Ok, è figo. Punto. Articolo finito.

Sicuramente è un disco più coerente del precedente e dal sapore iconico, proprio come il primo capitolo della saga. È un disco incredibile, se fosse un film sarebbe un thriller, dove i tre rapper dominano ogni traccia dettando nuove regole e nuovi stili. Un’uscita ambiziosa, sontuosa, che trasuda di successo già dal primo ascolto e che sicuramente porrà le basi per le tendenze future. Insomma, uno di quei dischi da cui artisti di tutto il mondo possono attingere o trarre ispirazione.

Culture III, dal punto di vista musicale è molto vario e particolare. Si apre con le trombe “rubate” da Papa Was A Rollin’ Stone dei Temptations in Avalanche, che prepara adeguatamente l’ascoltatore alla traccia con Drake, Having Our Way. In Picasso, invece, le barre di Future sono accompagnate dal flauto, mentre in Antisocial sono i violini ad accompagnare la voce di Juice Wrld, con un ritornello talmente emozionante che ti fa venire i brividi. Ma dal punto di vista delle produzioni, credo che il momento migliore, non solo del disco, ma proprio di tutta la saga, sia in Light It Up con Pop Smoke. Un brano commovente, ma al tempo stesso tagliente, che non soccombe né al dolore né alla tristezza e che mostra come Pop Smoke avrebbe potuto fare hit da club, se fosse stato ancora in vita.

Per il resto, i Migos sono sempre i Migos: spocchiosi, spavaldi e destinati a restare e ad essere ancora una volta il metro di paragone per gli altri. La loro spavalderia emerge sia quando si vantano di avere “25 milioni in banca”, sia quando criticano i critici musicali che “non sanno un cazzo”.

Culture III è uscito da poche ore, ma ha tutti gli ingredienti giusti per essere già un culto.

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