Lite tra Emis Killa e tha Supreme: galeotta fu la bestemmia

È bastato un post pubblicato da Esse Magazine e scritto da Michele Wad Caporosso per accendere la miccia tra Emis Killa e tha Supreme.

Il post ha ripreso un po’ l’argomento, trattato in diverse occasioni anche da Rebel Mag, delle bestemmie da parte dei rapper e sui social. Provocatorio è stato il commento di Emis Killa “porco D…” al quale tha Supreme ha ribattuto con un secco “cringe”.

 

 

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Da lì in poi apriti cielo. È intervenuto Gemitaiz a sostegno di Emis Killa, che ha dato del poco hip hop all’autore dell’articolo e ha spiegato come goddaman in americano sia tutt’altro che una bestemmia.

 

 

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Poteva forse questo triste teatrino finire qui? Ovviamente no. Tha Supreme ha proseguito la diatriba via Instagram stories: “Io non ho nulla contro Emis Killa avrei risposto così anche se avesse commentato un artista con cui ho collaborato. Quel commento non era una semplice bestemmia ma una risata in faccia a tutti i credenti che hanno quell’appiglio nella vita e affrontano i problemi così. Un conto è se lo fa un mio amico, altra storia se si parla di un rapper con un milione e mezzo di fan, che lascia intendere a chi lo prende come riferimento che chi crede non merita rispetto“.

 

Prontamente è arrivata la risposta / sermone di Emis Killa.

Il mio commento non era una risata in faccia ai credenti, era una provocazione. Dopo tanti anni di carriera sono stanco di leggere certe stupidaggini su Esse Magazine o su qualsiasi altra pagina che dovrebbe parlare di rap, sto diventando intollerante. Wad, io non ce l’ho con te, tu sei un bravo ragazzo, però quando parli di musica dici un sacco di cazzate.

Mi hanno riferito che nella vita anche tu bestemmi ma hai smesso da qualche anno, da quando hai diciott’anni, quindi l’altroieri.

Detto questo, io posso anche non condividere la tua idea, ma la rispetto, quello che non va bene è il modo, lanciarmi questa frecciatina, così, gratuitamente, senza che ci siamo mai conosciuti. Io non ho mai parlato male di te e tu mi scrivi imbarazzante. Frate, guarda che anche io ho trovato imbarazzante tante cose che hai fatto tu, però non è che sono venuto a scrivertelo su social, è questa la differenza tra me e te, tra gli adulti e i ragazzini, e non parlo di età anagrafica ma di animo.

Il consiglio che voglio dare, a te ma anche a tutti quelli della tua età, che hanno questo tic nervoso di rispondere male su Instagram, è di riflettere, visto che in privato sei stato molto più esaustivo ed educato, fallo anche sui social, parla bene, nelle canzoni faccio fatica a capire che cosa dici, ma almeno sui social, visto che sai scrivere, scrivi bene, così non devo perdere tempo per parlare di cose così. Tengo a precisare che non voglio che mi venga appiccicata addosso l’etichetta di quello che promuove le bestemmie, penso che spesso siano fuori luogo, ma non mi è piaciuto affatto che qualcuno ci dica cosa possiamo o non possiamo fare con la musica“.

 

 

 

 

Ed ecco il punto, o meglio i punti.
Perché tha Supreme se l’è presa pubblicamente con Emis Killa, quando collabora ed è amico di Salmo che bestemmia come se non ci fosse un domani e non ha mai detto niente in merito? Evidentemente non scorre buon sangue tra i due, visto che tha Supreme non è neanche solito elargire commenti o infilarsi in teatrini trash sui social. Eppure sta volta l’ha fatto e sembra fatto apposta.

Dall’altra parte, come ben sappiamo il dono della sintesi non è una delle maggiori doti di Emis Killa, posso condividere il suo discorso, ma dire ancora una volta che chi non fa musica non può giudicare è una cazzata enorme.
Chi scrive di musica solitamente non fa musica e quindi non potrebbe scrivere di musica, ok, ma quando Emis Killa sarà in promo con il suo prossimo disco chi scriverà del disco? Chi lo intervisterà? Farà tutto da solo?

Resta il fatto che il rap è un genere musicale senza regole, che si basa sulla libertà di espressione, provocazione, ribellione e che nei testi puoi dire esattamente quello che vuoi. Nessuno va a dire a un rapper cosa dire o cosa non dire, non siamo ai livelli della censura, ma chi ascolta può tranquillamente dire quella frase non mi piace o non la condivido. E questo vale per tutti, non solo per chi fa musica, chiunque può esprimere un giudizio o un’opinione personale su un brano e i suoi contenuti.

 

Detto questo, l’impressione è che ultimamente alcuni rapper stiano dando il peggio di sé sui social litigando per delle cazzate. Sarà il peso della quarantena, il fatto di essere costretti a casa e di passare più tempo sui social, ma hanno decisamente abbassato il livello. Puoi sollevare una discussione del genere per un commento? È davvero così importante? Facciamo finire la quarantena dei rapper. Scriviamo sul decreto Conte: se sei un rapper puoi uscire e creare assembramenti con altri rapper, almeno vedono la luce e forse la smettono di litigare per delle stronzate.

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