Perché Emis Killa ha declinato l’invito a Non è l’arena di Massimo Giletti?

Che qualcosa non tornava nel programma di Massimo Giletti Non è l’arena l’avevamo capito. Settimana scorsa avevano invitato Skioffi, apparentemente per parlare della sua uscita da Amici di Maria De Filippi, ma in realtà è stato letteralmente bersagliato da Red Ronnie, con il quale si era rifiutato di avere un confronto diretto, e dalla criminologa Roberta Bruzzone. Sembra che parte del programma incentrato su Sanremo e sul rap sia mettere alla gogna mediatica i suoi esponenti e il genere in generale. Ancora una volta ieri sera Red Ronnie ha dato contro a Junior Cally: “Questo ha fatto due canzoni: in una ammazza i carabinieri, nell’altra una donna. Che repertorio!” Quello che sfugge a Red Ronnie è la conoscenza. Ignora completamente, volutamente o meno, che Cally non abbia scritto e pubblicato solo due canzoni. Forse, e sottolineo forse, prima di accusare qualcuno sarebbe opportuno studiare i suoi testi e conoscere la persona della quale si sta parlando. Ma a Red Ronnie pare non interessare questo aspetto e va dritto come un treno nella sua crociata contro Junior Cally, che intanto domani sarà al Festival di Sanremo.

 

Ieri sera, tra gli ospiti, avrebbe dovuto esserci anche Emis Killa, che però ha declinato l’invito.

 

 

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A quanto pare e stando alle parole di Emis Killa, lui sarebbe stato apparentemente invitato per parlare di rap e dei testi del rap, che spesso sono volutamente violenti e provocatori. L’intenzione degli autori di Non è l’arena era però ben diversa: serviva qualcuno che difendesse Junior Cally e facesse da caprio espiatorio del genere tenendo testa a Red Ronnie e alle sue accuse. Emis Killa ha deciso quindi di declinare l’invito proprio per una mancanza di trasparenza da parte del programma. Non puoi chiamare un rapper qualunque a difesa di un altro rapper con l’unico scopo di puntare il dito e screditare un intero genere musicale. L’impressione, già vedendo il trattamento riservato a Skioffi, è che il programma sia una sorta di processo al rap, a Junior Cally e a Skioffi, senza possibilità di replica alcuna.

 

Se Emis Killa ha declinato l’invito, Jordan Jeffrey Baby lo ha accettato eccome e ha ammesso di aver bisogno di visibilità e che tutte le azioni da lui fatte siano finalizzate a questo unico scopo. Il risultato? Davanti a uno che salta sui cofani delle auto dei carabinieri e urini sui verbali della polizia, Junior Cally inizia a fare simpatia agli accanitissimi Red Ronnie e Grazia Di Michele. Il programma è un vero e proprio processo scorretto e fuorviante, ma mette esattamente in luce quello che è lo spaccato della nostra società e dei cosiddetti benpensanti. Ognuno gioca nel proprio ruolo, ma è ovvio che se l’intento è quello di affossare o demonizzare il rap, invitare uno come Jordan Jeffrey Baby è la mossa giusta. 

 

 

 

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