Tanto hype per nulla

Rappare non è obbligatorio come il militare

Eppure oggi tutti fanno rap, ma il problema non è tanto fare rap, provarci, è giusto che sia così, il problema è riuscire a restare. Quando il mercato è saturo come lo è adesso è ovvio che non ci sia posto per tutti e che vadano avanti solo quelli che sono davvero innovativi e quelli che sono spinti e promossi bene. A discapito della musica stessa, sì perchè nel 2018 non si può pensare al rap escludendo il marketing. Ecco perchè a tre mesi dall’inizio dell’anno ci sono già stati dei dischi flop. Primo su tutti Tedua che molto probabilmente ha fatto una scelta sbagliata nei contenuti e non è stato adeguatamente spinto. Ma è lo stesso caso che ha visti coinvolti anche Nitro e Mezzosangue. ‘No Comment’ a mio avviso è un ottimo disco ma che non ha saputo superare le aspettative del pubblico. Nitro fa il suo, come l’ha sempre fatto, ha provato a rinnovarsi, ma è restato bloccato nel suo essere e nel suo modo di fare rap e di scrivere. Sembrano un po’ le stesse rime di sempre, già sentite, lo stesso approccio al beat e al mic, che se da una parte coglie il favore di una certa fetta di pubblico, dall’altra non arriva laddove sarebbe dovuto arrivare. Parlare di Mezzosangue forse è prematuro ma non lo trovo un prodotto all’altezza dei precedenti, sicuramente in tre anni ha creato un hype e un’attesa smisurati, ma credo sia uno di quei dischi che presto passeranno nel dimenticatoio. Il 2018 è appena iniziato, musica ne sta uscendo continuamente, ma sono pochi i nomi che riescono a superare quella via di mezzo.

Per me il rap è diviso in tre: ci sono i big, c’è la via di mezzo e poi c’è tutto quello che sta sotto e che resterà sempre sotto, così come ci sono artisti destinati a restare nella via di mezzo. Per me oggi in quella via di mezzo ci sono Ensi, Nitro, Rkomi, Tedua. I primi due li stimo molto e mi dispiaccio del fatto che non vengano adeguatamente capiti e apprezzati dal pubblico, nè spinti nel modo giusto. Gli altri due li stimo meno e credo non dureranno molto. Non lo dico per cattiveria o per gusto personale, ma perchè il rap va così da sempre e oggi più che mai. Ci sono tantissimi artisti giovani, anche bravi ma che non faranno mai il botto, che resteranno sempre al di sotto della via di mezzo, in cui da anni vivono Egreen e Jack The Smoker. Non è una questione di bravura o meno, o almeno non solo, è che oggi non si può pensare al rap senza pensare al marketing e all’essere personaggio. In questo non penso solo allo stile, ma anche al saper comunicare con il pubblico, con la stampa, con le radio ad avere alle spalle un team forte e competente capace di spingere in modo adeguato e vincente il progetto di un artista. Purtroppo la bravura e il talento da soli spesso non bastano.

Penso a Laioung, alla RRR, erano il fenomeno del 2017, avrebbero dovuto spaccare e vincere tutto e poi? Laioung, forse per il suo carattere o per inesperienza si è letteralmente sputtanato da solo. Ecco, a volte bisognerebbe essere capaci di fare un passo indietro, di lasciare i social a chi li sa gestire in modo appropriato. Complici i passi falsi fatti e il fatto che ogni giorno esce un talento nuovo, i riflettori su di lui si sono spenti nel giro di 12 mesi. Spesso questi ragazzi sono troppo giovani e inesperti per sopportare adeguatamente e gestire il successo, l’hype, gli interessi e le aspettative e spesso escono altri artisti che riescono a catalizzare l’attenzione su di loro.

Il rap è un gioco effimero, oggi ci sei e domani boh e la storia parla per noi. Sono pochi quelli che ce la fanno e solo il tempo può dire se un artista è tale o meno. Parliamo tanto del disco di Sfera Ebbasta, dei risultati raggiunti, può piacere o meno, ma ad oggi lui resta in vetta e gli altri restano sotto. E restano sotto anche artisti come Nitro che sulla scena è presente da anni. Per questo oggi non si può pensare al rap inteso solo come musica, i rapper devono essere anche social media manager, personaggi e businessmen. Devono saper mettere le basi nel modo giusto, essere ben seguiti e supportati perchè esce troppa musica, escono troppi nuovi artisti ogni giorno ed è brutto dirlo ma non c’è spazio per tutti. Di tutti i nomi che avrebbero dovuto spaccare l’anno scorso, gli unici che hanno spaccato sono Sfera e Ghali, gli altri o si sono persi o sono rimasti sotto. E oggi per loro spaccare è più difficile di ieri, perchè oggi ci sono già altri nomi che hanno spostato l’attenzione su di loro. Tedua, Laioung, Izi, Rkomi, Capo Plaza sono dei flop, restano nella via di mezzo, erano i nomi del 2017 e non hanno fatto quel passo in più. Oggi i nomi sono già altri, sono Quentin40, Junior Cally, Mike Highsnob, Samuel Heron e bisogna vedere chi di questi resisterà ancora arrivando a un livello più alto nel 2019. Caso a parte è Vegas Jones, che l’anno scorso ha fatto un ottimo percorso con ‘Chic Nisello’ con date anche a Milano sold out e che ha messo le giuste basi per seguire quella scia creata e potersi portare con ‘Bellaria’ a un livello superiore. Idem Lazza, tra i nuovi del 2017 che con ‘Zzala’ ha raggiunto ottimi risultati e che spero saprà confermare e superare con il nuovo disco.

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