’20’ il giovane fuoriclasse rimandato
Ascoltando ’20’ non sono riuscita a capire se fosse il disco di Capo Plaza, di Sfera o di Vegas Jones. Ho trovato un mix di imitazioni di stili diversi senza che ce ne fosse uno predominante. Le tracce suonano in modo minimale, non predomina nulla, né per flow, né per scrittura dei testi. In fin dei conti è un disco fatto da un ventenne che vuole essere ed é lo specchio della sua generazione. Racconta poco, nonostante parli della mamma, della sua città, delle origini, ma pare farlo in modo a tratti superficiale senza di fatto lasciare un segno.
I risultati di questo disco saranno un termometro importante per capire se questa scena è destinata a restare o se si tratta di un fad che sta per andare incontro alla sua fase calante, saranno anche importanti per capire se Capo Plaza resterà o é destinato ad essere solo una meteora. ’20’ fa il suo, svolge la sua funzione cioè quella di dare nuovo materiale e un nuovo nome da seguire e di cui parlare ai numerosi appassionati del genere e che interpreta il suo ruolo senza strafare. Capo Plaza non punta in alto nel gioco lirico e non tenta di tracciare strade nuove, di fatto non lascia un segno da nessun punto di vista, si amalgama alla scena, ai suoni che vanno per la maggiore e li riproduce come se avesse messo il pilota automatico. Non ha la portata storica e l’importanza del disco di Ghali o di quello di Sfera, né il valore artistico degli ultimi lavori di Vegas Jones, Izi e Rkomi, non ha nulla di eccessivamente riconoscibile come Quentin40 o Samuel Heron, Capo Plaza sta un po’ nel mezzo, é come se non fosse né carne né pesce.
É molto lontano dai suoni boombap con i quali ha esordito nel 2013 ed é molto lontano dalle hit Allenamento #1 e #2.
Scorre liscio come se fosse un’unica traccia a tratti piatta con qualche picco qua e là. Mi hanno colpito le parole che dice in ‘Come me’: “mi imiti e io ce l’ho fatta vuoi essere come me“. Sul mi imiti vorrei dire a Capo Plaza che é lui ad imitare mezza scena trap italiana e l’avercela fatta é l’emblema di questa generazione che crede di avercela fatta per i followers, le views e per aver pubblicato il primo disco. Questo perché non esiste più la gavetta è tutto veloce e immediato, ce l’avrà fatta se tra dieci anni sarà ancora qui.
’20’ non é un disco da buttare via, fa il suo ma è insipido, il giovane fuoriclasse é rimandato a settembre.