The Voice: è conflitto di interessi tra Thaurus, Leslie e Hindaco?

Partiamo da questa foto che sicuramente ci farà aprire gli occhi sul mondo della discografia italiana. Siamo su Instagram e in questo post vengono ritratti Claudio Klaus Bonoldi, Head of A&R Italy della Universal Music Publishing, l’editore che ha sotto contratto Tommaso Paradiso, Davide Petrella, Dario Faini, Calcutta e altri, Pico Cibelli, Director Local Frontline Repertoire della Sony, cioè il capo degli artisti della major in questione e Jacopo Pesce, capo di Island Records, divisione di Universal Music Italy.

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Selfie con Riina e Provenzano ? #wargames

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Ora guardate bene la didascalia SELFIE CON RIINA E PROVENZANO. Selfie con due mafiosi e pluriomicidi quindi? Riina e Provenzano sappiamo tutti chi erano e cosa hanno fatto. Non è stato scritto selfie con Ciro Di Marzio e Gennaro Sevastano, due personaggi di Gomorra che almeno è una fiction, ma due boss mafiosi reali. C’è da ridere in tutto questo o da andarne fieri? Una svista? Non credo visto che i protagonisti della suddetta foto non sono di certo tre ragazzini inesperti e inconsapevoli. È forse un modo per dire che l’industria musicale italiana è una mafia esattamente come erano mafiosi Riina e Provenzano?

Ma passiamo The Voice. Tra i quattro giudici, Gué Pequeno ed Elettra Lamborghini, come tutti sappiamo, fanno parte della stessa etichetta discografica e dello stesso management, che fa capo a Shablo. Ma che ruolo ha Shablo? È A&R della Island, Universal Music Group, titolare dell’agenzia Thaurus, nonché manager dello stesso Guè Pequeno, della Lamborghini e di tanti altri artisti. Lavora per Thaurus che fa capo a Universal, major titolare dei diritti sul talent di Rai1 The Voice, esattamente come Sony lo è per X Factor. Con Thaurus Shablo produce e spinge artisti, spesso poi distribuiti dalla Island diretta proprio da Jacopo Pesce, il Provenzano o Riina della foto di prima. Tra gli artisti prodotti da Shablo con la sua Thaurus, ci sono anche, GUARDA CASO, Leslie e Hindaco le due concorrenti di The Voice finite rispettivamente nel team di Gué e di Elettra.

Le due hanno anche fatto un brano insieme a Shablo, prodotto da Thaurus e distribuito da Universal: Bimbe (Holla).

Non è questo forse un conflitto di interessi? E soprattutto perché Gué e la Lamborghini hanno finto di non conoscerle durante l’ultima Blind Audition? O meglio, Gué ha detto di sapere chi è Leslie e di aver visto alcuni suoi video su YouTube, ovviamente ha omesso, come la collega Elettra del resto, di conoscere sia Leslie che Hindaco. Quest’ultima a onor del vero non fa più parte di Thaurus, ma resta comunque una vecchia conoscenza di Shablo e sicuramente anche di Gué Pequeno che tutto è tranne che scemo o smemorato. Leslie invece resta in Thaurus. Ora, non è che per caso è stato stabilito tutto a tavolino? Guarda caso abbiamo Riina e Provenzano, Shablo, due coach Thaurus con in squadra due ragazze una Thaurus e una ex Thaurus. È un caso? E soprattutto perché non dichiararlo in modo trasparente? Non è che quel Pesce, Riina o Provenzano per intenderci, e tutta la sua schiera di adepti, Shablo compreso e in primis, abbiano architettato tutto per far entrare nelle squadre di Gué e della Lamborghini due cantanti che già conoscono?

Ma non è l’unico caso di conoscenze a The Voice. Gigi D’Alessio ha dichiarato pubblicamente durante l’ultima puntata di conoscere molto bene Francesco Da Vinci, figlio di un suo caro amico Sal Da Vinci, entrato GUARDA CASO nel team di Gué Pequeno. Ovviamente Gigi D’Alessio non poteva sceglierlo nel proprio team in quanto aveva già completato la sua squadra, ma quantomeno non ha fatto mistero di conoscere Francesco Da Vinci. Ma non è che Gué l’ha preso con sé proprio perché amico di Gigi con il quale ha appena fatto una canzone? Il dubbio ovviamente a questo punto è legittimo, del resto il Guercio l’ha anche spinto nelle proprie Instagram stories ieri.

Forse la foto iniziale e la didascalia IN MEZZO A RIINA E PROVENZANO trovano una spiegazione logica guardando i fatti e il giro di conoscenze che c’è dietro. Ma The Voice è un talent e a votare sarà il pubblico da casa con il televoto, con i propri soldi per intenderci, non sarebbe forse meglio dichiarare le conoscenze e i legami tra coach e concorrenti? Così, giusto per non fottere i soldi agli italiani…..

 

 

 

 

[Per la scrittura di questo articolo ho tratto ispirazione e spunto da un articolo di Michele Monina pubblicato su Linkiesta.it che mi ha trovata d’accordo al 100%. Vi lascio il link qui]

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