Side Baby: “per me è normale esser me stesso nella mia musica”

In sole due settimane abbiamo sentito Side Baby in Fernando di Night Skinny con Pyrex e Mambolosco, in Gossip (il suo ultimo singolo) e in Tutto Chiede Salvezza, brano che fa parte della colonna sonora dell’omonima serie disponibile su Netflix.

Tre brani molto diversi tra loro per mood, sonorità e racconto, ma tre brani in cui Side Baby dà il meglio di sè con quel suo stile diretto, real e crudo che lo contraddistingue.

Ed è anche quello che colpisce in modo particolare di Side, il suo essere e apparire sempre vero.

Cos’è rimasto del 2016 nel 2022?

Oddio questo 2016, non ce la faccio più (ride). E’ rimasto poco (in me), l’Arturo del 2016 era un ragazzino, fuori di testa e con ancora un sacco di cose da imparare. Sicuramente sono rimaste tangibilmente le fondamenta che abbiamo buttato musicalmente.

Nelle ultime due settimane hai pubblicato due canzoni e un featuring molto diversi tra loro, quale senti che ti rappresenta in modo particolare?

Sono due canzoni e collaborazioni diverse, non è che una delle due mi rappresenti più dell’altra. La prima è un feat con un artista che spacca, è un pezzo street dove le tematiche sono un pò le solite. L’altro brano invece è ispirato alla storia di una serie, non ad una mia personale (poi ovviamente ci metti sempre qualcosa di tuo), Mace è un producer che stimo moltissimo e sapevo che sarebbe stato per fatto per questo tipo di collaborazione.

Tra le tante collaborazioni che hai fatto c’è un artista con cui hai avuto una sintonia speciale?

In generale collaboro quasi solo con gente con cui mi trovo bene umane. Ne ho fatte veramente poche di collaborazioni un pò “ufficiose”, altrimenti non riesco a lavorare bene. Ci sono persone con cui collaboro che sono proprio amici: Tony, Pyrex, Close Listen, fratelli oltre che colleghi.

In Tutto Chiede Salvezza dici “Cerco luce per salvarmi, per tornare a respirare” chi o cosa è la tua luce?

La canzone parla della storia della serie. La mia luce personalmente è la mia famiglia, mia figlia e la musica.

Quando hai iniziato a fare musica immaginavi il successo che poi hai avuto?

No, anzi, non lo immaginavo, lo sognavo. Ho lavorato con in testa l’ambizione di arrivarci. Quando ho iniziato lo stavo facendo perchè mi piaceva, ovviamente ho sempre voluto spaccare.

Cosa rappresentava e cosa rappresenta per te il successo?

Dipende da cosa si intende per successo: per me è poter fare qualcosa che mi piace e poterci vivere. So che la maggior parte delle persone purtroppo non ha questa fortuna, non sarei mai riuscito a stare in un posto che non sentivo mio, in schemi che non sono i miei.

Hai mai sofferto per alcuni commenti negativi scritti sul tuo conto? Per esempio cos’hai provato quando ti hanno preso in giro perché avevi messo qualche chilo?

No, mai fregato nulla. Se la gente commenta vuol dire che ti sta pensando. Citando Paky “Se mi vedi un pò ingrassato è perché sto incassando”.

C’è una canzone del tuo repertorio a cui sei legato in modo particolare e che ti emoziona ancora? E una di cui magari ti penti o che col senno di poi avresti fatto in modo diverso?

Sono legato, non tanto per una cosa personale ma perché sento il pubblico più coinvolto a brani come Fontanelle e Sampietrini, Maradona, quando le canto la gente fa il panico. Non mi pento invece di nessuna traccia, anche se naturalmente c’è qualcosa nel mio catalogo che col senno di poi avrei fatto in un altro modo.

Come riesci ad essere sempre così reale e vero nei tuoi testi? Lo si percepisce anche in Gossip…

Non è qualcosa che si impara, è come chiedere come fai a respirare. É proprio quello il punto, per me è normale esser me stesso nella mia musica. La chiave è non fare niente.

Hai mai pensato a cosa faresti ora se non avessi fatto musica?

Probabilmente sarei impazzito a fare un lavoro classico, però mi sono immaginato delle realtà alternative. Magari qualcosa all’estero, mi piacciono le lingue. Ho lavorato anche nei set cinematografici (ho fatto l’attrezzista) e mi è piaciuto.

Se pensi alla musica e alla tua carriera, qual è il primo ricordo felice che ti viene in mente?

Probabilmente il primo concerto che è andato bene (grosso, naturalmente per i tempi), il primo concerto della Dark a Milano. Era la prima volta che vedevamo il riscontro vero, che venivamo a Milano.

Per i ragazzi sei sempre stato anche un modello di stile, quali sono oggi i tuoi brand preferiti? E cosa non può mancare nel tuo armadio?

Ultimamente mi distrugge i vestiti mia figlia. Tra i nuovi, mi piace Gallery Department. Nturalmente OFF White, poi mi piace molto quello che sta facendo Prada e Marni ma dipende dalle collezioni. Nike, Stone Island, Gucci, Carhartt, i classici, tutto quello che è senza tempo.

Ti faccio vedere 3 foto di te che ho preso su Google, ti va di commentarmele?

Shooting che avevamo fatto nel nostro studio dei tempi in Piazza Iside, a Roma. Eravamo tutti vestiti Gucci. Direi che userei la parola Business.

Io e Skinny fuori dalla Side House a Milano, quando abbiamo presentato il disco Arturo sui Navigli.

Siamo sul set di un video mai uscito.

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